Archivi categoria: Senza categoria
FdC 80 – L’Editoriale di P. Armando Santoro omv
|
Carissimi Amici di Casa Lanteri, vi scrivo questo Editoriale mentre sento lievemente oscillare il pavimento per leggeri sciami sismici, saranno reali o autosuggestione dovuta alla forte paura di questi giorni? Chissà… Con ottobre il treno delle nostre attività ordinarie è partito completamente. Sabato 15 ottobre primo appuntamento con il gruppo degli EVO 2, ne abbiamo perso qualcuno per strada, ma il nucleo centrale ha resistito all'estate come potete vedere nella foto sotto
Sabato 15 ottobre bell'inizio del gruppo L.e.V.O. [Liturgia e Vita Ordinaria] diretto da Sr Mary Kowalski omvf che guida i partecipanti ad un apporfondimento spirituale-mistagogico [mistagogia= comprensione dell’esperienza vissuta nella liturgia]. [Sotto foto del gruppo]. Domenica 16 ottobre primo ritiro spirituale di quest'anno pastorale con la gioia di vedere, oltre ai nostri amatissimi "veterani", diverse persone approdate a Casa lanteri per la prima volta [foto sotto].
Sabato 22 ottobre avevamo il primo appuntamento con coloro che hanno aderito alla proposta del cammino degli E.V.O., sotto potete vedere la foto di questo nascente gruppo degli EVO 1. Giovedì 27 è partito il Gruppo dei Classici della Spiritualità Cristiana che quest'anno studierà il testo del padre Jean Corbon (1927 † 2001) intitolato "Liturgia alla sorgente" [foto sotto]. Quest'anno ho affidato alla nostra cara amica Gioia Lufrano l'animazione e la direzione di questo gruppo e ringrazio il buon Dio della sua disponibilità. La nostre amiche Paola e Pamela ci diranno qualcosa di questo cammino nel loro articolo inserito in questo Foglio di Collegamento.
Martedì 29 è partito il primo anno della Scuola di Formazione Spirituale. Abbiamo avuto la gioia di vedere una folta partecipazione come potete vedere sotto.
Alla Scuola si può partecipare presenziando alle lezioni o tramite diretta streaming on line oppure ascoltando le registrazioni. Gli iscritti sono 31 di cui 15 sacerdoti: Deo gratias! Mai visti tanti preti partecipare alla nostra Scuola: che bello! Dulcis in fundo sabato 29 ottobre abbiamo inaugurato il Giardino di Preghiera della Madonna di Lourdes. È stato un momento semplice e intimo di preghiera e di ringraziamento al buon Dio per il dono di questo bellissimo giardino destinato alla preghiera silenziosa di chi fa gli Esercizi Spirituali o qualche ritiro a Casa Lanteri. Durante lo svolgimento degli Esercizi Spirituali il Giardino sarà chiuso e agibile solo agli esercitanti, ma fuori dai tempi degli Esercizi Spirituali tutti potranno andare a pregare lì, ma in silenzio. Il Giardino non è ancora completamente finito di essere allestito, ma il più è stato fatto con tanta generosità e fatica di molti. Veramente se io avessi saputo quanto lavoro (non parliamo dei soldi…) ci sarebbe voluto per allestirlo, credetemi, non l'avrei mai lanciato l'iniziativa di farlo. Molte volte, mentre vedevo lavorare con tanto impegno, generosità ed entusiasmo i nostri volontari, mi sono veramente commosso: Deo gratias!
Ora vi lascio alla lettura dei nostri articoli. Dio vi benedica tutti P. Armando omv |
FdC 80 – La pagina di P. Carlo Rossi omv
|
Carissimi Amici di Casa Lanteri, la Misericordia del Signore vi avvolga nel suo abbraccio di sublime tenerezza! Il mese di novembre è da sempre profondamente collegato nel nostro immaginario alla Commemorazione dei fedeli defunti, tanto da essere comunemente definito “mese dei morti”. Così, anche la Solennità di Tutti i Santi, che precede la suddetta commemorazione, molte volte nella nostra mentalità (non pienamente evangelizzata) rimane come assorbita dalla medesima ricorrenza e viene festeggiata per lo più nei Cimiteri. Negli ultimi anni, poi, si è andata sempre più affermando anche nel nostro Paese l’usanza di celebrare in questi giorni la festa di “Halloween”, mutuata dalla cultura anglo-americana. Si è arrivati, così, a trasformare queste sante feste liturgiche in occasione di un macabro carnevale dell’horror… Agli occhi dei più questo sembra soltanto un gioco innocente, destinato a rallegrare soprattutto i più piccoli. E, così, chiudiamo gli occhi davanti alle trame del mondo commerciale, che promuove queste mode chiaramente con l’intento di poterne lucrare. E non ci rendiamo conto che la conseguenza, desiderata dalla cultura dominante, è quella di allontanare dall’orizzonte umano il pensiero stesso della morte ed il suo profondo significato. E, in tutta la confusione che ne deriva, c’è purtroppo anche il rischio che tanti nostri giovani ed adolescenti si lascino coinvolgere nella pseudo-celebrazione di riti satanici e messe nere, che specialmente in questi giorni vengono compiuti. Dobbiamo riscoprire, allora, il profondo significato di queste feste liturgiche. Nella Solennità di Tutti i Santi la Liturgia della Parola apre il nostro sguardo a considerare innanzitutto la Beatitudine eterna, di cui già godono in pienezza i nostri fratelli Santi, inducendoci così ad allargare i nostri orizzonti oltre le aspettative terrene e portandoci a desiderare di condividere la stessa sorte dei Santi nella luce. Ed è nella luce di questa speranza di Vita oltre la morte che siamo invitati ad offrire preghiere e suppliche in suffragio dei nostri fratelli defunti, che si trovano ancora in un cammino di purificazione. Inoltre, in questi giorni, dalle 12.00 del 1° all’8 novembre, ci viene data l’opportunità di applicare l’Indulgenza plenaria a qualche defunto a noi caro. In questo stesso mese di novembre si concluderà il Giubileo Straordinario, ma la Misericordia di Dio non ha fine. Come possiamo vedere proprio in questa opportunità dell’Indulgenza che la Chiesa ci offre, essa può raggiungerci anche dopo la nostra stessa morte. Insieme con Maria Ss.ma, Regina di tutti i Santi, eleviamo, perciò, il nostro umile canto di riconoscenza e di lode all’Altissimo: “Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen”. Con grande affetto p. Carlo, omv |
FdC 80 – Gli appuntamenti di Novembre 2016
|
|
FdC 80 – La meditazione del mese… di Flavia Ricci
|
“Signore fa’ di me uno strumento del tuo amore” Dopo una giornata frenetica, piena di corse, lavoro, cucina, faccende, compiti e organizzazione degli impegni di oggi e di domani…eccomi qui, in quell’angolo un po’ tranquillo della vita; è arrivato il momento che aspettavo da quando ho aperto gli occhi, quel piccolo spazio della giornata che mi permette l’incontro con il Signore!! Eh si, ti ho cercato Signore tra le persone che hai messo sulla mia strada, ma quante volte non ti ho riconosciuto? Adesso sono qui, in quel momento di silenzio tanto desiderato, dove tutto intorno si è fermato, sono finite le preoccupazioni e le cose da fare, ma non riesco a sentirti: i pensieri che mi vengono in mente sono quelli delle cadute di oggi, di quei momenti in cui sono stata un po’ distratta e mi sono dimenticata del comandamento dell’Amore… Dove sei Signore? Tu sei sempre vicino a me e se ho commesso qualche mancanza, ti chiedo perdono e sono sicura che mi aiuterai a capirlo e a rimediare; per tutte le mie cadute…certamente mi aiuterai a rialzarmi. Il Tuo Amore per me non diminuisce, mi vuoi bene con tutti i miei difetti…per quello che sono! ******** Ma io, invece, mi accetto per quello che sono? Mi ricordo di essere stata creata da Dio a sua immagine e somiglianza? Spesso me ne dimentico ed è uno dei più gravi errori che commetto. Sì, certo, bisogna essere sinceri con se stessi, riconoscere e mettere in luce i propri difetti, ma senza mai dimenticare che Lui ci ha pensati così, conosce ogni capello del nostro capo e da questo abbiamo la conferma del Suo Amore e la consapevolezza che possiamo migliorare! Da questo si parte per decidere di metterci in discussione…dal Suo Amore per noi e per la nostra fragilità …rimettiamola nelle sue mani…Lui saprà fare della nostra debolezza qualcosa di grande! Partendo da questa consapevolezza del Suo Amore per noi sentiremo la forza per poter superare anche i difetti che abbiamo messo in luce nella nostra persona… Inizieremo così ad avere un comportamento positivo non solo verso noi stessi, ma anche verso gli altri, riconoscendo che tutti siamo sue creature e come tali amate da Lui. Forse questa è la cosa più difficile ma, partendo dal presupposto che Dio ci ha creati a Sua immagine e somiglianza, possiamo guardare anche la persona che ci sta a fianco senza l’atteggiamento di critica che a volte si insinua in noi, anzi…proprio se vogliamo evidenziare un atteggiamento sbagliato o un errore di chi è a fianco a noi, possiamo farlo notare alla persona senza volerla giudicare. Nello stesso modo in cui noi abbiamo sentito che l’Amore di Dio ci rende liberi, ci spinge a cambiare e a superare aspetti critici della nostra personalità, un nostro atteggiamento di apertura (e non di chiusura e critica verso l’altro) farà sentire alla persona che ci ascolta lo stesso Amore di Dio che abbiamo sentito noi. Diventeremo allora strumento del Suo Amore e, senza un grosso sforzo, parlando con noi la persona potrà percepire tutto quello che c’è di positivo nelle nostre parole e, nella libertà, decidere a sua volta di rimettersi in discussione e superare gli aspetti critici della propria personalità… È un modo diverso di rapportarsi con noi stessi e con gli altri, nella semplicità e nella consapevolezza che tutti possiamo cadere e che il Signore ci aiuta ogni volta a rialzarci e ricominciare; è una scelta che ci consente di voler bene a noi e al nostro prossimo, sapendo che non siamo mai gli stessi di ieri e che ogni giorno possiamo fare qualche piccolo cambiamento per attuare il Suo comandamento dell’Amore. La nostra preghiera sia quella di essere ogni giorno uno strumento del Suo Amore per le persone che incontriamo… Flavia Ricci
|
FdC 80 – Il Gruppo dei Classici… di Paola Pedicone e Pamela Bonuglia
FdC 80 – Inaugurazione del Giardino della Madonna di Lourdes… di Egidio Guida
|
Sabato 29 ottobre abbiamo inaugurato il Giardino di preghiera della Madonna di Lourdes con la recita del s. Rosario e la benedizione delle statue della Madonna, di s. Bernardetta e del Crocifisso. Vi riportiamo sotto la lettera che, per la circostanza, ha fatto pervenire il nostro amico Egidio Guida, architetto e direttore dei lavori del giardino che per impegni familiari non ha potuto essere presente a questo evento per la cui realizzazione tanto aveva fatto e faticato.
|
Fdc 80 – Il pensiero eucaristico del mese… di P. Jean Corbon
|
L’Eucaristia è il “sacramento dei sacramenti”, in cui il corpo di Cristo dispiega tutte le energie della sua trasfigurazione e porta a compimento il suo mistero nella Chiesa[1]. È in esso che ci raduniamo nel giorno del Signore per vivere la sua Pasqua nell’intensità della fede e nella gioia della festa. Nell’Eucaristia il Padre ci fa entrare in comunione con Lui nella liturgia eterna. Ma il gran liturgia di questa celebrazione è lo Spirito santo: è Lui che ci fa vivere l’Eucaristia come la misteriosa sinfonia del Verbo incarnato; attraverso di Lui tutto ciò che vive e respira viene riportato all’unità con il Figlio e canta la gioia del Padre. Come in un preludio, lo Spirito santo ci introduce dapprima nella liturgia da celebrare. Poi, in un primo movimento, quello della liturgia della Parola, Egli ci manifesta il Signore che viene. In un secondo movimento, quello dell’anafora, Egli realizza per noi la Pasqua di Cristo. Questa trasformazione si conclude in un terzo movimento, nella comunione con il corpo di Cristo. Allora, come in un finale in cui tutto ha nuovamente inizio, Egli ci presenta la liturgia da vivere. Ma il nostro Liturgo non può realizzare senza di noi questa grande Pasqua della storia; dobbiamo prepararci ad essa e corrispondervi. La celebrazione è una sinergia costante tra noi e il Signore. Per questo nel cuore di ognuno dei movimenti della liturgia eucaristica noi viviamo con Lui una specie di ritmo binario: quello del risveglio della nostra fede e quello dell’evento della fede. Lo Spirito apre i nostri occhi affinché riconosciamo il Signore, porta al raccoglimento i nostri cuori perché accolgano il Verbo, approfondisce la nostra fame perché il Pane di Vita ci sazi, ci fa morire a noi stessi affinché risuscitiamo con Cristo, si fa nostra gioia affinché noi diventiamo la gioia del Padre, si lascia assorbire da noi perché a nostra volta doniamo vita ia nostri fratelli. Queste esperienze di risveglio della fede ci rendono sempre più trasparenti alla luce della trasfigurazione. Nel suo triplice irradiamento, lo Spirito santo ci penetra e ci fa vivere Cristo, nostra Pasqua. Ce lo rivela, lo attualizza per noi e a Lui ci fa partecipare. Ora in ciascuno di questi tre movimenti vi è un momento forte in cui lo Spirito ci deifica nel corpo del Signore: è il momento dell’epiclesi[2]. La liturgia della Parola culmina in un’epiclesi che precede l’annuncio dell’evangelo, poiché è allora che il Verbo incarnato diventa per noi “spirito e vita” (Gv 6,63). Nell’anafora[3], l’anamnesi[4] è consacratoria grazie all’epiclesi in cui lo Spirito trasforma le offerte in corpo e sangue di Cristo. Nella liturgia della comunione, è ancora per l’epiclesi del pane mescolato al calice che si compie la nostra trasformazione in Cristo, l’unione trasformante della Chiesa con il suo Signore
[1] Etimologicamente celebrare significa “portare a compimento”. L’espressione “sacramento dei sacramenti”, nella quale si riconosce il superlativo semitico, è dello pseudo-Dionigi [2] Epiclesi significa invocazione dello Spirito santo. Il p. Corbon ci sta dicendo che nella liturgia della s. messa non c’è solo l’epiclesi sul pane e sul vino prima della consacrazione. [3] Anafora: “Portare verso l’alto”. Ogni celebrazione liturgica è anafora perché partecipe del dinamismo attuale dell’ascensione del Signore. In particolare, è il dinamismo centrale dell’Eucaristia (la “preghiera eucaristica” della liturgia latina in oriente viene chiamata anafora), che unisce l’azione di grazie l’anamnesi e l’intercessione. [4] Anamnesi: “Far affiorare il ricordo, fare memoria”. Nella celebrazione liturgica, la Chiesa fa memoria di tutti gli eventi salvifici compiuti da Dio nella storia e che trovano il loro pieno compimento nella croce e risurrezione di Cristo. Ma l’evento pasquale, accaduto una volta nella storia, è ormai contemporaneo ogni istante delle nostre vite: Cristo, proprio perché è risorto, ha squarciato il muro del tempo mortale. Si tratta dunque di un memoriale di tipo assolutamente nuovo. Siamo noi che ricordiamo, ma la realtà non è più nel passato, essa è qui: la memoria della Chiesa diventa presenza. Qui c’è tutto il realismo dell’evento liturgico
|
FdC 80 – Foglio di Collegamento di Novembre 2016
FdC 78 – Le Suore OMVF ringraziano… di Madre Maria Pia Quaglino
|
Carissimi benefattori, noi Suore Oblate di Maria Vergine di Fatima, insieme a Kaushalia e alla sua famiglia, vogliamo ringraziarvi di cuore per la vostra generosità e solidarietà. Come ci ha ricordato Papa Francesco , “Uniti a Dio ascoltiamo il grido del povero”. Avete fatto del bene, il vero bene, che consiste non solo nell’aiuto materiale, ma nel restituire dignità, speranza e futuro a questa ragazza e alla sua famiglia, che abbiamo conosciuto durante il viaggio missionario, vissuto nel mese di febbraio con i volontari della LanteriHumanitas, Associazione Missionaria dei Padri OMV. Visitando le famiglie più disagiate, sr. Sheranee ci ha fatto incontrare una realtà disperata, che riguardava una ragazza di 16 anni, della parrocchia di Koralawella. Kaushalia, da poco tempo paralizzata completamente a causa di un tumore alla colonna cervicale, accusava forti dolori, che non si riuscivano a controllare con i farmaci. I medici hanno consigliato l’intervento chirurgico immediato per cercare di salvarle la vita, di alleviare le sofferenze e cercare di recuperare tutte le funzioni. Per questo motivo abbiamo attivato la raccolta di fondi, per ricoverare Kaushalia in un ospedale privato, perché l’assistenza pubblica è veramente inadeguata per questa prestazione medica così importante. L’intervento chirurgico, avvenuto i primi di marzo, è andato bene, e Kaushalia aveva subito ripreso l’uso delle braccia ed era tornata a sorridere. Solo successivamente si è scoperto che la massa era di natura maligna, ma i medici hanno sconsigliato altre terapie, per permettere a Kaushalia di riprendersi. Dopo l’intervento è stata trasferita in una clinica per la riabilitazione, dove gradualmente stava riprendendo l’uso motorio delle gambe, grazie ad una fisioterapia adeguata. Kaushalia è rimasta sempre in clinica. Successivamente la ragazza è stata colpita da un virus e la febbre è stata controllata, solo dopo un ulteriore ricovero presso l’ospedale privato. Con il nostro grande grazie, vi comunichiamo che a seguito di una complicanza respiratoria avvenuta il 21 luglio, è stata ricoverata con urgenza ma la nostra Kaushalia ci ha lasciato il 29 luglio ed è ritornata alla casa del Padre. I funerali sono stati celebrati lunedì 1 agosto. Grande è il dolore che condividiamo, certi nella speranza della resurrezione. Abbiamo assicurato alla famiglia la partecipazione di tutti coloro che l’hanno conosciuta e aiutata, non solo materialmente, ma anche e soprattutto con l’affetto e la preghiera. Siamo certi che il bene fatto e condiviso porterà nel tempo tanti altri frutti di bene. Kaushalia ci ha uniti nell’amore solidale che supera ogni confine e limite, facendoci sperimentare il valore eterno della carità.
“In ognuno di questi ‘più piccoli’ è presente Cristo stesso. La sua carne diventa di nuovo visibile come corpo martoriato, piagato, flagellato, denutrito, in fuga… per essere da noi riconosciuto, toccato e assistito con cura”. (Misercordiae Vultus)
|