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GIOVEDÌ 4 AGOSTO 2016 |
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Incontro preliminare | |||||
Conferenza spirituale d'introduzione al corso | |||||
VENERDÌ 5 AGOSTO 2016 | |||||
Istruzione: Annotazioni sulla preghiera – Il raccoglimento | |||||
Punti per l'orazione personale: Chi è Dio? Chi è Dio per me? | |||||
Omelia alla s. Messa | |||||
Istruzione: I tre criteri fondamentali del discernimento cattolico | |||||
SABATO 6 AGOSTO 2016 |
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La ferita del peccato originale | |||||
Le virtù teologali, i doni dello Spirito Santo e i sensi spirituali | |||||
Omelia alla s. Messa | |||||
Istruzione: L'esame di coscienza o appuntamento serale con il "mio" Gesù Annotazioni sul combattimento spirituale |
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DOMENICA 7 AGOSTO 2016 | |||||
La grazia della prima settimana degli Esercizi Spirituali: l'allegoria di Ezechiele 16 e la parabola del figliol prodigo |
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Omelia alla s. Messa | |||||
Istruzione: La confessione generale e la confessione riparatrice «SImone ho una cosa da dirti» (Lc 7,36-50) |
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LUNEDÌ 8 AGOSTO 2016 | |||||
Omelia alla s. Messa | |||||
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GIOVEDÌ 14 LUGLIO 2016 |
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Incontro preliminare | |||
Conferenza spirituale d'introduzione al corso | |||
VENERDÌ 15 LUGLIO 2016 | |||
Istruzione: Annotazioni sulla preghiera – Il raccoglimento | |||
Punti per l'orazione personale: Chi è Dio? Chi è Dio per me? | |||
Omelia alla s. Messa | |||
Istruzione: La ferita del peccato originale | |||
Omelia alla s. Messa | |||
Istruzione: La grazia della Prima Settimana | |||
DOMENICA 17 LUGLIO 2016 | |||
Punti per l'orazione personale: Lc 7,36-50: Simone, ho una cosa da dirti |
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Omelia alla s. Messa | |||
Istruzione: La contemplazione ignaziana | |||
LUNEDÌ 18 LUGLIO 2016 | |||
Breve annotazione sulla contemplazione da farsi | |||
Presentazione della contemplazione della Natività | |||
Omelia alla s. Messa | |||
Istruzione: I principi oggettivi del discernimento / Le consolazioni | |||
MARTEDÌ 19 LUGLIO 2016 | |||
Omelia alla s. Messa | |||
Istruzione: La desolazione | |||
MERCOLEDÌ 20 LUGLIO 2016 |
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Omelia alla s. Messa | |||
Istruzione: L'esame di coscienza e l'esame particolare | |||
GIOVEDÌ 21 LUGLIO 2016 | |||
Omelia alla s. Messa | |||
Istruzione: L'ascesi e la determinazione della volontà | |||
VENERDÌ 22 LUGLIO 2016 |
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Introduzione alla Terza Settimana degli Esercizi Spirituali | |||
Omelia alla s. Messa | |||
SABATO 23 LUGLIO 2016 | |||
Istruzione conclusiva | |||
Omelia alla s. Messa |
GIOVEDÌ 14 LUGLIO 2016 |
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Incontro preliminare | ||
Conferenza spirituale d'introduzione al corso | ||
VENERDÌ 15 LUGLIO 2016 | ||
Istruzione: Annotazioni sulla preghiera – Il raccoglimento | ||
Punti per l'orazione personale: Chi è Dio? Chi è Dio per me? | ||
Omelia alla s. Messa | ||
Istruzione: La ferita del peccato originale | ||
SABATO 16 LUGLIO 2016 | ||
Omelia alla s. Messa | ||
Istruzione: La grazia della Prima Settimana | ||
DOMENICA 17 LUGLIO 2016 | ||
Punti per l'orazione personale: Lc 7,36-50: Simone, ho una cosa da dirti |
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Omelia alla s. Messa | ||
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Un’ occasione di crescita: Missione Sri Lanka Inizio della Missione Siamo partiti in cinque, il 20 febbraio. Io, mia moglie Patrizia, Olimpia, Suor Lucia ed una sua amica Paola, che pur non conoscendola, si è integrata subito nel gruppo ed è diventata uno dei nostri. Atterrati a Colombo, la capitale, ho messo per la prima volta piede in un paese tropicale ed a farmene rendere conto è stato l’impatto con l’aria, che a confronto di quella romana invernale, sembrava bollente. L’ emozione e l’entusiasmo erano alle stelle: la forza della natura, della vegetazione in particolare, era talmente evidente che ci lasciava senza fiato e senza parole. Eravamo pronti e pieni di aspettative. E già iniziavamo a innamorarci del paese. Il primo giorno lo abbiamo trascorso nella base operativa, la casa delle Suore Oblate di Koralawella. Dovevamo abituarci al nuovo fuso orario spostato in avanti di ben quattro ore e mezzo rispetto a quello di Roma e quindi ci toccava risincronizzarci con i nuovi cicli sonno-veglia. Il giorno dopo eravamo già pronti: “si va a visitare le persone che vivono nelle baracche tra il mare ed i binari del treno”. Una sottile striscia di terra che non difende né dal mare né dal treno. Arrivati nei pressi del luogo, tutti armati di smartphone e macchine fotografiche, la prima doccia fredda Ma come facciamo a fotografare queste baracche, questi luoghi fatiscenti senza offendere queste persone, senza ledere la loro dignità personale e senza farli sentire ancor peggio di come già realmente stanno? Il problema ce lo hanno risolto loro stessi: ci facevano entrare, sedere se possibile, ed erano felici ed onorati di mettere a disposizione quel poco che avevano senza timore e senza sentirsi giudicati. Persone di alto valore etico e morale e piene di dignità. Ma la situazione è quella che è: bambini scalzi che giocano sui binari del treno, cucine fatte con quattro pietre per terra, igiene sommaria, fogne che passano a fianco delle baracche coperte con pietre e maleodoranti. Quando ti salutano, i bambini si abbassano nel gesto di volerti baciare i piedi. Tu cerchi di bloccarli al volo, ma sono velocissimi e non sempre ce la fai. Il Signore comincia la sua cura: una spada comincia a trafiggerti l’anima. La riconoscenza, l’amore di queste persone, lo stato in cui vivono non possono non scuoterti l’animo e lentamente una sottile e profonda sofferenza, accompagnata da un senso di assoluta indegnità, cominciano a lavorarti interiormente e a farti soffrire. Una santa sofferenza, una sofferenza che ti trasforma e ti guarisce. I ragazzi e l’educandato Sono davvero belli i ragazzi dello Sri Lanka. Te ne innamori subito: ti guardano con degli occhioni e con un sorriso incredibili e dopo pochi istanti entri in perfetta empatia con loro. Sono felici, come tutti i ragazzi del mondo, e nonostante le difficoltà economiche, basta poco perché dimentichino tutto e inizino un gioco o trovino qualcosa da fare. Se ti lasci coinvolgere arruolano anche te ed allora il divertimento è assicurato. Divorano con una velocità incredibile caramelle e qualsiasi cosa tu gli dia da mangiare. Hanno bisogno di tutto, ma non manca loro niente: sono pieni dell’amore del Signore. Se stai con loro ti alleggerisci anche tu e ringiovanisci. Se fai loro del bene ne ricevi, a livello spirituale, cento volte tanto e alla fine del tuo viaggio, se fai un bilancio, ti renderai conto che è molto più quello che hai ricevuto di quello che hai dato. Le suore hanno costruito a Moratuwa un educandato e quando siamo andati a visitarli ci hanno preparato un’accoglienza a dir poco favolosa: corone di fiori, canti, danze, giochi. E qui giù con le lacrime! Come fare a rimanere indifferenti di fronte a un mare di tanta riconoscenza ed amore? Penso che nessuno di noi cinque si aspettasse un’accoglienza così calorosa e così il Signore ne ha approfittato per ricordarci cosa significa avere un “Cuore di carne” e ce lo ha fatto sperimentare. Kanthi, le Suore Kanthy è una ragazza di venti anni cresciuta praticamente dalle Suore a Koralawella dopo essere stata strappata dalla strada in seguito alla morte dei genitori. Piccola di statura è incredibilmente agile e piena di vitalità. Ce ne siamo innamorati subito e subito è diventata per me e Patrizia come una figlia. Stare con lei equivale a ritornare giovani e nemmeno ti ricordi più l’età che hai. Ha sempre qualche imitazione da fare o qualcosa da dirti per strapparti una risata. E’ sempre aperta alla vita e all’ amore nonostante le incredibili prove a cui è stata sottoposta. Ha degli attimi improvvisi di rannuvolamento, ma ne esce velocemente e ritorna felice come prima. E’ per noi davvero come una figlia e non la dimenticheremo mai. Le Suore: che dire? Tanti miracoli viventi. Una più buona dell’altra. Un’ ospitalità incredibile: sempre pronte a qualsiasi sacrificio pur di non farci mancare nulla. Ogni giorno piatti diversi, gustosissimi e cucinati con tanto amore. Ore ed ore passate in cucina e nella casa per preparare, cucinare, pulire e fare in modo che ci fosse sempre tutto il necessario. Il tutto oltre il lavoro di normale assistenza ed ascolto delle persone, ragazzi e famiglie che contattano quotidianamente. Ed ogni cosa fatta in spirito di perfetta letizia,umiltà ed ubbidienza. Sono state evidentemente plasmate dallo Spirito ed il Signore le usa continuamente, vista la loro disponibilità e Carità. Kaushalya
Successivamente una catena di solidarietà ha permesso di raccogliere parecchie migliaia di euro per poterla operare e successivamente curare. Dopo l’operazione ha ripreso la sensibilità del corpo, muove le braccia e si spera per il meglio. Attraverso questa malattia il Signore ha toccato tanti cuori ed in tanti sono intervenuti economicamente e gratuitamente per poter assistere questa ragazza. E per questo sia gloria a Dio. Ritorno a Roma Il ritorno a Roma non è stato facile, così come non sono stati facili i saluti all’ aereoporto. Siamo stati tutti profondamente toccati nel cuore dal Signore e ci ha fatto comprendere come non saremo mai in grado di corrispondere sufficientemente al Suo amore. L’ amore e la misericordia passano molto spesso per queste creature, le più bistrattate, le più bisognose di assistenza e solidarietà. Solo facendo esperienza diretta di queste realtà riusciamo ad abbattere un po' il nostro egoismo ed egocentrismo ed il Signore non tarda a farci fare nuove esperienze di “cuore di carne”. Portiamo nel cuore tutte le persone incontrate: Kanthi, Kaushalya, le Suore tutte e tutti i bisognosi che il Signore ci ha fatto incontrare. Non li dimenticheremo mai e ci piacerebbe tanto rivederli tutti. Mario Salvatore
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Dalla Lettera della beata Elisabetta della Trinità al signor canonico Angles
JM†JT
Carmelo di Digione, 11 settembre 1901 Caro signor Canonico, la nostra reverenda Madre mi permette di venire a lei ed è con tutto il cuore che vengo a ringraziarla della sua bontà verso la mia cara mamma. […] Lei sa quanto le sono riconoscente. Non passa un giorno senza che preghi per lei. Oh, vede, sento che tutti i tesori che che sono rinchiusi nell’anima del Cristo sono miei e mi sento così ricca. Con quanta fiducia vado ad attingere a questa sorgente per tutti coloro che amo e che mi hanno fatto del bene. Oh, quanto è buono Dio! Non trovo espressione per dire la mia felicità; l’apprezzo ogni giorno di più. qui non c’è più altro, nient’altro che Lui. Lui è tutto, Lui basta, non si vive che di Lui e Lo si trova dappertutto, al bucato come all’orazione! Amo, fra tutte, le ore del silenzio rigoroso ed è durante una di queste che le scrivo. S’immagini la sua piccola Elisabetta nella sua eletta che le è sì cara – è il nostro santuario tutto per Lui e per me -– e indovinerà le belle ore che vi trascorro con il mio Diletto! Tutte le domeniche abbiamo il SS.mo Sacramento nell’oratorio: quando apro la porta e contemplo il divino Prigioniero che m’ha fatta prigioniera in questo caro Carmelo, mi sembra che sia un po’ la porta del cielo che si apre! Allora metto davanti a Gesù tutti coloro che sono nel mio cuore e li ritrovo là, accanto a Lui. Come vede, penso a lei tanto spesso, ma so che neppure lei mi dimentica, che tutte le mattine offrendo il S. Sacrificio ha un ricordo per la sua piccola carmelitana che tanto tempo fa le confidò il suo segreto. […] A Dio, caro signor Canonico, unione sempre per non vivere che di Lui. Ah, lasciamo la terra! È così bello vivere in alto. Le chiedo di benedirmi con la parte migliore della sua anima. Maria Elisabetta della Trinità
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Carissimi Amici di Casa Lanteri, scrivo alla conclusione del nostro primo corso di iconografia che si è concluso nella festa del Corpus Domini, domenica scorsa. È stata una novità per tutti. Un’attività nuova per la Casa di Spiritualità e per tutti noi. Ai giorni d’oggi l’attività di arte sacra è piuttosto trascurata. In realtà è una ricchezza della Chiesa che risale ai primi mille anni della sua storia. Ricchezza, in quanto l’icona non è solo un dipinto, non un “quadretto “ ma arte liturgica. Ogni dettaglio, ogni gesto, ogni colore ha un significato teologico ripreso dalla Parola di Dio scritta. Nulla è a caso o per puro gusto estetico. Tutto si colloca in una visione mistica della Parola. Uno sguardo dal cielo verso di noi e verso la nostra vita. Come la Sacra Scrittura da noi letta in Spirito Santo per mezzo della sua azione diventa carne in noi, rende la Parola che è Gesù stesso, vivo e presente in noi e in mezzo a noi, così l’icona esposta alla preghiera dei fedeli come Parola di Dio rappresentata con i colori, rende presente Dio stesso. Questo è quanto ci tramandano i santi Padri della chiesa. E noi quest’anno abbiamo avuto la gioia di partecipare a questo grande dono che la chiesa riserva ai suoi figli. È stato un anno pieno, anche faticoso a volte. Ricchissimo di grazie. Abbiamo sperimentato doni grandi. Le risonanze delle allieve sono state preziose. Il Signore ci ha mostrato come opera spiritualmente in chi scrive l’icona. Come la luce dello spirito illumina e fa emergere vizi da correggere e virtù da moltiplicare. E come ci dà la grazia silenziosa che come lievito spinge al perfezionamento vita di fede in Cristo Gesù. Abbiamo sperimentato il dono dell’unità e dell’armonia della famiglia di Dio che è la Chiesa, che siamo noi tutti insieme. Per l’anno 2016-2017 proseguiamo con nuovi corsi. A settembre inizierà il laboratorio di secondo anno per chi ha già dimestichezza con la scrittura dell’icona, a febbraio 2017 partirà un nuovo corso per i principianti. Inoltre abbiamo in progetto 2 ritiri di tre giorni di preghiera con icona per sperimentare la grande ricchezza che Dio ha donato alla Sua Chiesa attraverso l’arte. Concludo con quanto dice il rito di benedizione delle immagini sacre del rituale romano con il quale abbiamo benedetto le icone. Breve frase che racchiude una grande verità che nell’icona viene figurata e in noi prende vita:
“Concedi, o Padre, che i tuoi fedeli, Kasia Malarska
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Dal 27 aprile al 6 maggio 2016 ho avuto la fortuna di porter fare gli Esercizi Spirituali di forma individuale con Sr Mary Kowalski omvf, nella casa di Spiritualità «P. Pio Bruno Lanteri» accanto al Santuario di N.S. di Fatima, a San Vittorino. Avendo fatto il corso triennale di formazione spirituale, e avendo anche fatto l’esperienza degli Esercizi Spirituali di 9 giorni e poi anche del Mese ignaziano che P. Armando propone in 20 giorni, il Signore mi ha permesso di vedere il progresso della sua Opera nella mia anima.
Gli Esercizi Spirituali ignaziani, come spiega P. Armando Santoro omv, hanno 4 livelli: il livello dell’esperienza di San Ignazio legato alla Chiesa universale, il livello del direttore degli Esercizi (la sua comprensione, la sua assimilazione personale e la sua propria esperienza spirituale), il livello dell’esercitante (ognuno ha la propria esperienza e il propria stato dell’anima nel momento degli Esercizi) e il livello dello Spirito Santo (l’Opera che Lui vuole fare durante questo tempo di grazia speciale).
Durante le istruzioni, (un’ora di istruzioni diaria – che servono per purificare la mente di idee sbagliate su Dio, sulla vita spirituale, sulla preghiera; e dare strumenti per avanzare nella vita nello Spirito), ho potuto scoprire la ricchezza dell’assimilazione e dell’esperienza spirituale di Ringrazio suor Mary di avermelo partecipato. Le rose della primavera, la presenza della Vergine del Santuario di Fatima e nel giardino della grotta, lo spazio, il cibo, il riposo, la musica e le letture durante i pranzi, tutto è stato disposto per espandere l’anima; innamorarla di Dio e della vita che Lui vuole vivere con noi. Céline Coquin
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Ogni giorno ci troviamo ad affrontare situazioni che ci portano a rispondere col bene o col male. La nostra indole umana è quella di rispondere con il male al male ricevuto, in special modo con la vendetta, ovvero con quella "cosa" dentro di noi che ci spinge a rivendicare un punto di vista e facciamo fatica a comportarci diversamente. Rivendichiamo con le opere non buone, e non ci basta, a volte siamo malvagi soprattutto con le parole che escono dalla nostra bocca, producendo ancora più male del gesto stesso. Magari ci rendiamo anche conto ma continuiamo a fare del male, senza abbandonare l'orgoglio e l'egoismo e andando a ferire come spade affilate. Tutta questa malvagità si manifesta in noi specialmente quando riceviamo delle offese. Siamo feriti dall'altro, dal suo gesto e sembra che niente e nessuno può calmare i nostri istinti di vendetta. GESÙ CRISTO PUÒ Nell'antichità il popolo di Israele é sottostato ad una Legge ben precisa per adeguare le loro vendette, "occhio per occhio, dente per dente" (Mt 5, 38-42). Ma con Gesù l'unica legge, se così la vogliamo chiamare, è quella dell'Amore. L'amore è il sentimento che si oppone alla vendetta, alll'odio, alla cattiveria, alla malvagità, all'egoismo. Con l'amore puoi andare ovunque, con l'amore superi i confini, con l'amore oltrepassi le barriere, ma l'amore deve essere quello che nasce dal profondo del cuore e che solo la fede può far conoscere. L'esempio d'Amore più grande e Gesù, Dio ce l'ha donato. Dio nostro Padre non si è vendicato per le nostre malvagità, non ha usato ira contro di noi, ma per la Sua grande Misericordia, ci ha salvati donandoci Suo Figlio Gesù. Non smettiamo mai di tenere il nostro sguardo fisso su Gesù: il Suo coraggio, la Sua sapienza, la Sua lealtà, la Sua obbedienza entreranno a far parte del nostro stile di vita, in maniera completa. Il Signore non ci chiede di essere vili, timidi, servili, ma forti nel vincere il male con il bene e dobbiamo crederlo fortemente. Non combattiamo il male bensì, aiutiamo chi tende a fare del male: liberare il malvagio da questa oppressione e senza opporci, cercare di arrivare a lui con gesti, silenzi, parole e preghiere. Aiutaci Signore a non disperare, aiutaci a vedere il bene ovunque e a riconoscerlo come più forte del male. Giusy Damiani |