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Carissimi Amici di Casa Lanteri, la luce del Signore Risorto illumini i nostri occhi e riscaldi i nostri cuori! A volte la vita ci riserva delle gioie talmente grandi, che nel riferirle siamo soliti dire che “non credevamo ai nostri occhi”… Allora, siamo in grado di comprendere la difficoltà dei discepoli del Signore ad accogliere la Gioia di rivederlo, davanti ai loro occhi, Risorto: la Gioia che supera qualsiasi altra gioia; qualcosa di talmente meraviglioso, da lasciarci abbagliati ed increduli. Ma, ciò che è ancora più meraviglioso, è contemplare, ancora una volta, la Misericordia di Gesù, che con tanta dolcezza e pazienza si mette al nostro fianco e cerca di risvegliare nei nostri cuori la fiamma della fede, fino a far cadere dai nostri occhi quel velo di tristezza, di amarezza, di delusione che ci impediva di riconoscerlo. È quello che i Vangeli proclamati in questi giorni dell’Ottava di Pasqua riferiscono: Gesù che va incontro alle donne e le saluta; che chiama Maria per nome; che si fa compagno di viaggio dei due fuggitivi di Emmaus; che rinnova a Pietro il mandato di essere discepolo e pastore del Suo Amore; che appare nel cenacolo e dona ai suoi discepoli la sua Pace. Sì, il nostro Dio è veramente grande nella Sua Misericordia, cioè nella capacità di comprendere fino in fondo e avere pietà della nostra povera umanità ferita dal peccato. È, dunque, veramente “cosa buona e giusta” celebrare domenica prossima la Festa della Divina Misericordia, contemplando Gesù che non si tira indietro nemmeno davanti alle richieste quasi oltraggiose di Tommaso: mettere il dito nel posto dei chiodi, mettere la mano nel costato… E siamo invitati ad accogliere nel profondo l’esortazione a non essere più increduli, ma credenti, che, con immensa tenerezza, il Signore rivolge anche a noi. In quella domenica, che è la prima del mese di aprile, manifesteremo come sempre la nostra devozione mariana con la processione e la recita del santo rosario, in cui invocheremo Maria, che è Madre di Misericordia, perché i nostri cuori si aprano finalmente ad accogliere con fiducia e gioia grande la Grazia del nostro Redentore Risorto, che trasforma e rende nuova la nostra vita. Coraggio, fratelli: il Signore risorto è sempre con noi. Camminiamo insieme nella gioia! Con grande affetto p. Carlo, omv |
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"Un terreno per la vigna del Signore" Continua il cammino di noi “Amici della LanteriHumanitas” che ci vede sempre più impegnati nei progetti missionari Oblati: Brasile, Argentina, Sri Lanka, Nigeria, Filippine. Negli ultimi mesi dell’anno, un’attenzione particolare è stata rivolta alla realizzazione di un progetto molto importante: infatti la LanteriHumanitas da ottobre, mese missionario per eccellenza, ha orientato la raccolta dei suoi proventi, verso l'acquisto di un terreno a Ibadan, città a sud della Nigeria, con l’intenzione di poter costruire in futuro, un Seminario OMV per i molti giovani postulanti che si preparano al ministero sacerdotale. La delicata situazione politica che vive il Paese, li ha visti costretti a trasferirsi da Suleja, centro-nord del Paese, a Ibadan dove alloggiano provvisoriamente in una casa troppo piccola per loro. L'acquisto di un terreno per costruire il Seminario è diventata una priorità. È per questo che abbiamo pensato di convogliare anche il ricavato delle iniziative di fine anno per questo costoso ma importante progetto. Nel mese di Novembre insieme alle Suore OMVF, ci siamo trasformati in "pasticceri per il Signore" e sfornando dolci e biscotti, abbiamo potuto raccogliere "profumati" e preziosi fondi. Immancabile a Dicembre il nostro mercatino natalizio, allestito con oggetti creati da abili artigiani volontari, e altri ancora donati dai tanti fedeli del nostro Santuario. Ringraziamo di cuore tutti coloro che vivono con noi questa felice realtà missionaria, per il loro aiuto e sostegno, ma il nostro primo Grazie è rivolto al Padre Celeste che ci permette di poter essere "piccole gocce" che vanno ad incrementare il Suo oceano d'amore. Santa Pasqua del Signore a tutti. Cinzia & Manuela
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Filotea: che cos’è? Mi sono chiesta. Ignorando tutto, con curiosità ho “cliccato” sulle pagine del computer e svolazzato leggendo qua e là, ma a farmi assaporare l’opera è stato compito di Padre Armando. Avevo capito, con i miei veloci assaggi, che la “vera devozione” era qualcosa che non aveva a che fare con lo stare perpetuamente in ginocchio, e gli incontri mi hanno permeato del concetto giusto, cioè che è la ricerca del Vero, del Vero delle azioni e dei pensieri per un “Vero amore di Dio”; è mutare i desideri in promesse senza “perder tempo” in devozioni che a volte hanno dell’assurdo e del superstizioso. Man mano vedevo così che si può “volare in Dio con frequenza” e vivacità, spinti ad operare con prontezza perché la vera devozione interiore trasforma in dolce e facile ciò che dall’esterno, agli altri, appare “aspro o rigoroso. È come uno “zucchero spirituale” che toglie ogni forma di amarezza. “Se la devozione è autentica… perfeziona tutto”. La convinzione che ne ricevo e a cui aderisco pienamente in questa visione di “uomini con il cuore di Angeli”, che S. Francesco di Sales ci propone cesellando i momenti per la conquista della virtù con esempi chiari e di gentile “naturalità”, non mi evita però di soffermarmi sull’evidenza delle insidie e delle cadute della mia stessa vita di cui ho altrettanta convinzione e che la superficialità delle attitudini e il fascino delle tentazioni risucchia zavorrando. Ma Francesco esorta, solleva l’animo con parole tenere e suadenti di padre, amorevoli, incoraggianti, senza evitare di mostrare i facili inganni presenti nella conquista della virtù; una conquista lenta “come l’aurora quando sorge“, la cui luce, solo con lentezza, diventa giorno. Inoltre il suo sottolineare che la vita spirituale è un tutt’uno con la vita personale in cui siamo immersi, quell’agire in questo mondo “aggrappati al Padre senza mai lasciare la sua mano”, consapevoli che senza di Lui è facile perdersi, è un richiamo che continua a risuonare da lontano ma di grande attualità. È quello che ci aiuta ad evitare comportamenti incongrui, disdicevoli, mascherati. È quello che ci evita di essere cristiani non cristiani, quelli che si agitano e appaiono, ma che non trovano un tempo “misurato dall’amore” per i propri figli o genitori, per una telefonata a chi è solo, per un’accoglienza di sguardi durante un semplice caffè, per un sorriso in più. È nella coscienza della nostra nullità, nullità a cui tutto è stato gratuitamente dato, che vediamo il Suo “continuo esserci", che riconosciamo che Dio ci ha liberato dalle occasioni, ci ha protetto sempre, e spesso a nostra insaputa, anche quando ci sentiamo meritevoli e cadiamo nella vanità di una pseudo coscienza di grande validità personale e ci gloriamo dei nostri progressi e capacità. Mi è rimasto nella memoria l’orsacchiotto di un vecchio film: “L’orso”. Il piccolo, rimasto orfano, cerca in tutti i modi, ma inutilmente, di farsi adottare da un grande orso. Costretto dunque a vagare solitario si trova a fronteggiare necessità e pericoli finché, un giorno, un grosso e crudele felino di montagna lo guarda pregustandolo con desiderio. Il piccolo orso mette in atto tutte le mosse di cui è capace, con grande esibizione, e che lui crede terrificanti qualità d’orso. Con soddisfazione e autocompiacimento vede che l‘animale crudele se ne va con atteggiamento da sconfitto. Ma la realtà è molto diversa. Alle sue spalle, l’immenso orso che sembrava averlo abbandonato, ha solo avuto bisogno di essere presente per aiutarlo nel pericolo. “Dio ci insegue per salvarci”. La domanda non è più: “Che cos’è?”, ma: “Chi è?” Filotea. Sono io, ciascuno di noi chiamati a vivere Cristo.
“Su queste piccole mani Francamaria De Bernardi |
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L'esperienza fatta al santuario di San Vittorino è stata molto affascinante perché ho trovato tanta pace e serenità che non ero riuscita ad avere da tanto tempo. Sono riuscita a pregare e a sentire proprio Lui; avevo bisogno di ricaricarmi e di stare nel silenzio più totale. Mi sono abbandonata a Lui che stava nella casa è questo mi ha dato tanto. La Parola che ci ha accompagnato è stata "Zaccheo scendi subito perché oggi devo fermarmi da te". Mi è capitato di dire davanti al Santissimo che io volevo stare al posto di Gesù e Lui al posto di Zaccheo e portarmelo via a casa mia nella mia vita quotidiana. Qui ho chiesto molto e anche volevo una risposta allora ho preso il Vangelo che mi trovavo davanti, e gli occhi mi sono andati sul brano del Vangelo che parlava della scelta degli apostoli; da qui è partita una preghiera perché ho capito che Dio mi ha scelto e mi vuole per se.
Alla fine della confessione per la tanta pace che sentivo ho cominciato a dire "grazie" a tutti, a Gesù, alla mia amica, che mi ha portato, a sr Mary che mi ha guidato nel cammino. Grazie! Chiara Cammaroto
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C’è chi urla, chi piange, chi corre, chi soffre in silenzio, chi gli asciuga il volto bagnato di sangue, chi lo istiga, chi lo percuote, chi lo provoca, chi lo giudica, chi non gli crede, chi lo uccide. In quel percorso triste e doloroso, Gesù è costretto a caricarsi sulle spalle quella Croce, a sopportare il peso di quel Legno così duro, così impregnato di tanti peccati umani, di tanta cattiveria e malvagità umana. Gesù, flagellato e deriso, cade una prima volta e poi una seconda volta e una terza volta ancora, “Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca” (Dal Libro del profeta Isaia, 53, 4-8). Ad un tratto di questa via polverosa “Costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la Croce.” Dal Vangelo secondo Marco, 15, 21-22). Quel tale Simone di Cirene, si trovava a passare per caso e quasi sicuramente non aveva alcuna voglia di fare quella fatica. Cosa gli avrà detto Gesù quando l’ha visto accanto a lui, sotto quella Croce! Simone lo avrà aiutato a portare la Croce fino al luogo destinato, oppure ha ceduto prima e lo ha lasciato da solo in questa Via Crucis? Provo a mettermi io al posto di Simone. Gesù ha diviso con me il peso della Croce, io ho diviso con Gesù il peso della Croce. Gesù non diceva nulla, non si lamentava eppure la sua sofferenza era tanta, sanguinava, era stanco, dolorante e come se non bastasse veniva umiliato e deriso. Ed io? Quanto mi lamento io ogni giorno per portare quella Croce! La Croce del mio orgoglio, dei miei pregiudizi, delle mie presunzioni, dei miei tanti peccati. Mi lamento e non mi accorgo che questo peso è portato da me solo in minima parte e neanche quella perché tutto il peso è portato sulle spalle da Gesù. Egli sta accanto a me e solleva la mia fatica. Tutto questo sacrificio è per salvare me e liberarmi dai miei peccati. Signore Gesù, abbi pietà di me. Giusy Damiani |
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Carissimi Amici di Casa Lanteri,
Oltre al momento bello del Fine Settimana, abbiamo avuto anche l'altro bel momento del 50° di anniversario di matrimonio dei nostri amici Marisa Sangiuliani & Enzo Veraldi che hanno voluto celebrare questo loro grande evento proprio qui al nostro Santuario della Madonna di Fatima a loro tanto caro. Sotto li vediamo insieme a p. Carlo omv e p. Silvano omv che hanno officiato la liturgia di ringraziamento, purtoppo io non ho potuto parteciparvi per altri impegni. Per quest'evento, Enza ha voluto scrivere una sua poesia che vi riporto sotto:
Dio vi benedica carissimi Enzo & Marisa e accompagni e sostenga la vostra storia d'amore con il suo Amore Divino.
Ma a febbraio abbiamo avuto anche il momento triste del saluto a fr Sergio Romagnoli omv che è stato trasferito alla Comunità OMV di Carignano (TO). È stata una cosa improvvisa e inaspettata dovuta alla morte di p. Idilio Ornati omv che era membro della Comunità OMV di Carignano. In seguito alla sua morte questa Comunità si è ritrovata con un solo membro, il p. Ottaviano Pizzamiglio omv, e allora i nostri superiori hanno ritenuto di dover mandare lì il nostro fr Sergio a fare comunità insieme al p. Ottaviano.
Infine vi avviso che, purtroppo, sono stato costretto ad annullare il Fine Settimana Spirituale di Pasqua che avrebbe dovuto svolgersi dall'8 al 10 aprile prossimi, per sopravvenuti impegni che mi porteranno fuori San Vittorino dal 4 al 9 aprile. Ora vi lascio agli articoli della nostra amica Francamaria che, come vi dicevo prima, ci condivide qualcosa della sua partecipazione del Fine Settimana di Quaresima, dell'amica Chiara che ci parlerà della sua esperienza di Esercizi Spirituali guidata dalla nostra sr Mary Kowalsk omvf, dell'amica Giusy con la sua meditazione mensile, dell'amiche della Lanteri Humanitas, Cinzia e Manuela, che ci parleranno del progetto di aiuto al seminario nigeriano OMV e, infine, al pensiero eucaristico del mese tratto dagli scritti del santo vescovo di S. Agata de' Goti, s. Alfonso Maria de' Liguori. Santa Pasqua a tutti voi! P. Armando omv |