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PROGRAMMA DEI RITIRI |
La proposta spirituale di quest'anno sarà tratta dal Vangelo di Luca
Ore 10:00 Conferenza spirituale di P. Armando Santoro omv
Ore 11:15 Adorazione Eucaristica
Ore 12:15 Dialogo: domande-chiarimenti
Ore 13:00 Pranzo
Ore 14:30 Gruppi di condivisione
Ore 15:30 Dialogo assembleare
Ore 16:30 [estate 17:30] S. Messa conclusiva in Santuario
CALENDARIO DEI RITIRI
18/10/2015 | 08/11/2015 | 06/12/2015 17/01/2016 | |
14/02/2016 | 06/03/2016 | 8 maggio 2016: Uscita – Pellegrinaggio di fine cammino |
RITIRO DI DOMENICA 6 MARZO 2016
La «conversione del cuore» |
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Dialogo assembleare |
RITIRO DI DOMENICA 18 OTTOBRE 2015
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OFFRIRSI A DIO Rivolgendosi ai cristiani di Roma, san Paolo li invita ad offrirsi a Dio: Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale (Rm 12, 1). Meditiamo per un po' su questo atteggiamento del cristiano che, nella verità della sua vita, offre a Dio qualcosa di se stesso. Prima di volgere l'attenzione al gesto dell'uomo è necessario scoprire da dove nasce un gesto di questo tipo. Invitando i cristiani ad offrirsi, Paolo si preoccupa di situarci nel dinamismo di questo dono. Non si tratta di offrirsi a Dio semplicemente con un movimento di generosità, ma di offrirsi per la misericordia di Dio. Vale a dire che prima di pensare ad offrirsi, bisogna aver accolto l'amore di Dio che si dona a noi in Gesù Cristo. Non si ripeterà mai abbastanza che l'offerta del nostro essere al Padre non è altro che una risposta alla sua iniziativa d'amore. Amandoci per primo, Dio ci trasforma radicalmente nel profondo del nostro essere a tal punto che l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato (Rm 5, 5). Questa trasformazione si opera in modo privilegiato nell'Eucaristia. Incontrandoci, il Cristo si dona a noi nello stesso atto che lo ha spinto a donarsi al Padre. E da lì, ci porta ad offrirci nella sua stessa offerta, ci induce a fare della nostra esistenza una eterna offerta alla gloria del Padre. Così il cristiano, prima di produrre il frutto di opere esteriori, deve preoccuparsi di piantare e di far crescere dentro di sé l'albero della carità. Troppe persone generose vogliono darsi prima ancora di essersi accolte dalle mani di Dio, tanto che il loro amore rischia di essere aspro, teso e volontaristico. Praticamente, non c'è da sforzarsi ad amare ma, vivendo in modo povero e spoglio, ci si dispone ad accogliere la carità di Cristo nel proprio cuore.
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Il giardino continua decisamente! Nonostante un breve periodo di fermo, da alcuni giorni i lavori sono ripresi. Stiamo lavorando sulle rifiniture, come la stuccatura delle fughe murarie, il montaggio delle sedute, il fissaggio della base in acciaio che terra il Cristo e il posizionamento del Cristo stesso che abbiamo posizionato proprio oggi. Mentre è stata realizzata tutta la rete di scarico delle acque piovane, compreso di griglie di raccolte e collegamento in fogna, tutte le opere murarie e riempimenti di terra nelle aiuole. Ulteriori lavori da ultimare sarebbero: la grotta della Madonna, eseguire l’infilaggio dell’impianto elettrico, collegare la rete idrica e sistemare tutta la pavimentazione del giardino e la strada di accesso con la ghiaia e telo antiradici. A primavera ci sarà da mettere le piante, con la speranza che le offerte continuano ad arrivare, vi comunico che le spese sopportate fino ad oggi raggiungono i 16.000 euro. Con affetto vi saluto Egidio.
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“Chi spera in te Signore, non resta deluso”. Dal Salmo 24 (25) Viviamo giorno dopo giorno senza quasi renderci conto del tempo che passa e spesso dimentichiamo l’identità più profonda e preziosa che Dio ha posto in noi, essere Sua immagine e somiglianza. Considerando il nostro bisogno di crescita nella relazione con Dio e con gli altri, Egli ci vuole “pellegrini”, ma non da soli. Chi si fida del Signore, inizia una vita fatta di tante prove, difficoltà e dubbi ma anche di felicità ed ha la certezza della Sua misteriosa vicinanza. Fin dal grembo materno siamo in movimento verso una meta, non tanto per la nostra stabilità umana, ma per compiere la volontà di Dio espressa nelle Scritture o con i mezzi che Lui stesso può indicarci; come spesso ripete papa Francesco: “Il sudario non ha tasche”, quindi non sono così fondamentali le nostre cose che accumuliamo qui sulla terra, quanto invece la ricchezza della sapienza del cuore che ci insegna a contare i nostri giorni con il Signore che ci guida. È importante ripercorrere il ciclo e il corso della nostra vita per riconoscerla come dono venuto da Dio e che a Lui torna. Dobbiamo fare i conti con noi stessi e di come ci rapportiamo con il male e con la fine della vita, dobbiamo essere riconciliati nel senso del nostro pellegrinaggio umano ed il passaggio ultimo. La morte è un’esperienza che come la nascita si vive da soli. Dobbiamo imparare a non aver paura degli anni e a non temere l’età che cresce e benedire il Signore per ogni giorno in più che ci dona. Dobbiamo sentire che la nostra vita viene da Dio: nessuno può aggiungere un solo giorno alla sua vita. Siamo chiamati a scegliere liberamente qual’è il posto di Gesù nella nostra esistenza. Mandato dal Padre per noi, Gesù ha dato tutto quel che poteva fino alla vita, per salvarci. Ma quest’Uomo è Dio, e dopo tre giorni lotta con le forze della morte, Risorge e torna a VITA NUOVA, a mostrarci il nostro destino futuro. San Francesco d’Assisi nonostante la malattia va avanti fino alla fine con la forza del solo Amore a Cristo e componendo le lodi di frate sole scrive: “Laudato si mio Signore per sorella nostra morte corporale, dalla quale nullo homo vivente può scappare”. La morte di una persona non è solo un fatto biologico ed è per questo che interpella tutta l’esistenza. Per chi muore, per chi sta vicino a chi muore e per i familiari, il PASSAGGIO è il tempo di provare la propria fede, di dire un "sì" tra le lacrime, ma con speranza. Non dobbiamo meravigliarci o criticare una persona di fede per la sua debolezza umana, per la sua angoscia, timore, paura, smarrimento: le sfumature delle reazioni sono tante, secondo appunto il cammino spirituale precedente di ciascuno di noi, sostenuto dalla preghiera e dall’affetto. “Chi spera in te Signore, non resta deluso”. Giusy Damiani
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Carissimi Amici di Casa Lanteri, Sono partiti gli EVO 1 con un bel gruppo che fa sperare bene Sono partiti anche gli incontri degli EVO 2, con un buon gruppo che ha perseverato nell'impegno degli Esercizi Spirituali nella Vita Ordinaria [foto sotto]. Anche la Scuola Biblica con il nostro amico diacono e professore di Sacra Scrittura, Nicola Parisi, ha ripreso i suoi incontri con il suo piccolo gruppo, peccato che tanta ricchezza spirituale non sia beneficata da tanti, ma solo pochi. Le nostre amiche Manuela e Pina ci diranno due parole su questo gruppo nel loro articolo di questo Foglio.
Buona la partenza, invece, del gruppo dei ritiri aperti a tutti
Ottimo l'inizio del Gruppo Arte & Spiritualità guidato dall'amica Kasia Malarka con l'assistenza spirituale di sr Mary Kowalski omvf che inizia con il pienone per il laboratorio iconografico, diverse persone che volevano partecipare non potranno farlo per via del numero chiuso di iscrizioni dovute dal limitato spazio del laboratorio che non consente la partecipazione di più di 14 persone. Non ci sono limiti di perosne, invece, per quanto riguarda i momenti di preghiera sulle icone, tutti vi potranno partecipare. Sabato 31 il gruppo ha preso il via con un momento di preghiera e la s. Messa nella quale si è benedetta una bellissima icona. Prima di lasciarvi alla lettura degli altri articoli, vi raccomando la partecipazione al nostro prossimo FINE SETTIMANA SPIRITUALE D'AVVENTO che si svolgerà, piacendo a Dio, dal 20 al 22 novembre [programma] e vi informo che abbiamo organizzato un corso di Esercizi Spirituali straordinario sulla prima tappa degli Esercizi Spirituali di s. Ignazio di Loyola da lunedì 11 gennaio sera a sabato 16 gennaio dopo pranzo, gli interessati mi contattino al più presto. Concludo chiedendovi di accompagnare con la vostra preghiera i miei Esercizi Spirituali annuali che farò, sempre piacendo a Dio, dal 23 novembre prossimo al 1° dicembre presso i gesuiti di Bologna, grazie! Dio vi benedica tutti! P. Armando omv
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Carissimi Amici di Casa Lanteri, la luce del Signore Risorto illumini il nostro cammino verso la Santità! Come sempre, con la Solennità di Tutti i Santi, il mese di Novembre si apre con la proclamazione del Vangelo delle Beatitudini, che allarga il nostro sguardo a contemplare gli orizzonti gioiosi della Santità. Nell’ascoltare questo brano evangelico, però, dobbiamo confessare di essere colti da sentimenti contrastanti: da un lato sentiamo il fascino di queste affermazioni di Gesù; ma, dall’altro, ci sembra tutto una contraddizione. Infatti, ci chiediamo: “Ma come si fa ad essere Beati, se poveri, afflitti, affamati, perseguitati…?”. In genere, il nostro modo di risolvere e superare questa contraddizione è quello di vedere nelle Beatitudini come una sorta di consigli dati a noi discepoli del Cristo, per meritare un giorno di essere ricchi, ricompensati, giustificati, vendicati… E ci sbagliamo grandemente! In questo modo, infatti, perdiamo di vista la loro parte più bella e profonda, che è appunto l’appello alla Gioia. Dobbiamo capire, allora, che le Beatitudini sono una rivelazione di ciò che producono l’appello e la presenza di Gesù nel cuore di coloro che lo accolgono. Non si tratta di un rovesciamento futuro di situazioni deplorevoli; si tratta di una simultaneità sorprendente: nel Regno di Dio si è felici anche se poveri, felici anche se afflitti, felici affamati ed assetati, felici perseguitati, perché si è trovata una sorgente di vita che permette di sollevare e portare con gioia tutto questo. La rivelazione di Gesù ci vuole condurre a capire che la vera felicità è sentire la sua presenza nel nostro cuore: una presenza che ci rende capaci di amare e servire come Lui; una presenza che ci comunica una tale intensità di vita e di gioia, da non poter fare a meno di preferirla a tutto il resto. In quest’anno il 1° novembre cade di Domenica, giorno della nostra processione mariana: una ragione in più, allora, per rivolgerci con fiducia a Maria, Regina di tutti i Santi e prima Beata del Regno, perché ci aiuti ad accogliere con fede la parola del Figlio suo, così che anche noi possiamo penetrare in quell’universo di Gioia piena e di Santità vera che Egli vuole donarci. Con grande affetto p. Carlo, omv
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