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Carissimi Amici di Casa Lanteri, inizia il Mese di Maggio, tradizionalmente dedicato alla devozione alla Vergine Maria, ma anche inserito profondamente nel "tessuto" pasquale dei 50 giorni di gioia per la Risurrezione di Gesù Cristo dalla morte. Di questa gioia vogliamo essere testimoni con chi Dio metterà sul nostro cammino : come Maria , Vergine in preghiera nel cenacolo di Pentecoste: vicina quindi ai desideri, ai bisogni della "gente" che per lei erano sì gli Apostoli ed i Discepoli, ma anche tutti gli uomini di buona volontà che cercavano allora ed oggi cercano la giustizia e la pace. Su questa testimonianza di gioia saremo giudicati al termine della nostra vita : non per metterci ansia, ma per spingerci ad una fede autentica! Buon Mese di Maggio! |
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" Ma tu perché ritorni a tanta noia?
Ecco un altro passo del poema dantesco che fa riferimento alla gioia, e lo riportiamo attirando l'attenzione del lettore sullo stato che Dante gli contrappone, e cioè "la noia". Nel senso comune la noia sta ad indicare un generico stato di insoddisfazione derivante dall'assenza di attività o dall'essere impegnati in compiti monotoni, ripetitivi e privi di senso. Nel Medioevo, tuttavia, il termine stava a significare tormento, pena, ed è in tal senso che Dante lo usa, per indicare la condizione di chi si trova nella selva oscura. Questa è la domanda che Virgilio fa a Dante all'inizio del poema. Questa domanda è simile a quella che Mosè rivolge al popolo: "Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male…" (Dt 30,15). È il tema della doppia via che sta dinanzi all'uomo e che risuona costantemente nei secoli, non soltanto nella Bibbia ma anche presso le antiche civiltà. Volgendo lo sguardo ai tanti mali che affliggono l'umanità (guerre, corruzione, fame, catastrofi naturali) potremmo domandarci come mai l'uomo preferisca e scelga quanto fa male a quanto fa bene.Potremmo indicare come responsabili l'ignoranza, la mancanza di educatori capaci, i messaggi della televisione e della stampa, le politiche colpevoli degli stati che pensano che l'educazione consista soltanto nell'addestramento delle capacita umane per vivere e comportarsi bene in società, per raggiungere il successo o altri fini funzionali soltanto all'economia degli stati e delle imprese. Senza trascurare l'importanza del tema accennato, voglio portare l'attenzione del lettore sulle tante strade sbagliate che possono trovarsi a percorrere (anche) coloro che hanno intrapreso le vie del bene e dello spirito e che, come dice Lorenzo Scupoli, possono essere "occasione di rovina più che i peccati fatti apertamente" (combattimento spirituale, cap. I). È il tema delle devozioni false di cui parla s. Francesco di Sales nella Filotea, e che si manifesta "nel rigore della vita, nelle asprezze e fatiche corporali, ma anche nella regolata disciplina e nelle molte preghiere vocali (per un dettagliato repertorio di tali comportamenti indiscreti, v. il primo capitolo del combattimento spirituale dello Scupoli, e il primo capitolo della prima parte della Filotea di s. Francesco di Sales). Anche s. Ignazio fa riferimento, nelle regole per la seconda settimana, ai pensieri buoni e santi che suggerisce l'angelo cattivo a coloro che hanno cominciato ad esercitarsi (Es. Sp. 332 – 333), e ai quali occorre porre molta attenzione per non finire in "qualche cosa cattiva o distruttiva". Occorre riflettere molto bene su questo argomento. |
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È inconcepibile, è straordinario,
è qualcosa che incide sempre più profondamente in silenzio nel tabernacolo. Vengo in chiesa la mattina e lì trovo. Corro in chiesa quando t’amo e lì ti trovo.
E ogni volta mi dici una parola mi rettifichi un sentimento, vai componendo in realtà con note diverse un unico canto, che il mio cuore sa a memoria
e mi ripete una parola sola:
Oh! Dio, non potevi inventare di meglio.
Quel tuo silenzio in cui il chiasso della nostra vita si smorza, quel palpito silenzioso che ogni lacrima assorbe; quel silenzio… quel silenzio…, più sonoro di un angelico concento; quel silenziom che alla mente dice il verbo, al cuore dona il balsamo divino;
quel silenzio in cui ogni voce si ritrova incanalata, ogni prece si risente trasformata; quella tua presenza arcana…
Lì è la vita, lì è l’attesa; lì il nostro piccolo cuore si riposa per riprendere senza posa il suo cammino.
Chiara Lubich 199-200
Per i turni di adorazione, telefonare al Centralino di Casa Lanteri 06 2266016
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Quaresima tempo di conversione, tempo di liberazione dai lacci della morte, tempo di guarigione delle ferite del cuore. Tempo di grazia, di misericordia infinita. Tempo di bellezza e di gioia. "Ti darò un cuore nuovo, metterò dentro di te uno spirito nuovo…….". Tempo di consapevolezza del dono della vita e del suo fine. Tempo di decidersi di lasciarsi amare da Lui, di dire Si, per davvero, per sempre! Tempo di lasciar scorrere la vita nuova del Cristo in noi, e portare frutti d'amore. Ogni giorno, ogni ora, ogni istante, Lui muore d'amore per ciascuno di noi. Lui ha sete di soddisfare la nostra sete di Lui. Lui é, ancor più, di una madre che si strugge per il suo bambino che non si attacca al suo seno per nutrirsi. É Lui che non ha pace, finché il nostro cuore, non trova pace in Lui. Come una chioccia ci tiene sotto le sue ali. Accosta le sue guance alle nostre guance e come un Padre tenero si prende cura di noi. Non permettiamo che un giorno pianga su di noi e dica: «Oh se tu sapessi, almeno oggi, ciò che occorre per la tua pace! Ma ora è nascosto ai tuoi occhi……Perché tu non hai voluto riconoscere il tempo nel quale sei stato visitato.." …"più ti amavo e più ti allontanavi da me…." Quaresima tempo di cambiare rotta! MAMMA MARIA! Scuotici dal sonno, dalla pigrizia, del crederci già a posto, già convertiti. Madre Corredentrice e Mediatrice di grazia! Prega per noi! |
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“Venite anche voi!” Era un invito, tra un caffè ed uno scambio di saluti dopo la Messa domenicale al Santuario, ad una giornata a “Mondo Migliore”. È nato così, un po’ da lontano, il mio avvicinamento a Casa Lanteri. Poi gli inviti si sono susseguiti e lentamente ho iniziato a frequentare uno, due, tre momenti di quelle offerte che già leggevo da tempo sui vari foglietti senza esserne particolarmente attratta. Ho iniziato con il corso sulla Bibbia il cui relatore avevo sentito svelare, in modo assolutamente coinvolgente e nuovo, la fede di Abramo durante un aggiornamento la precedente estate. Il corso aveva come tematica annuale “I salmi”. I salmi, che io non amavo molto eccetto che per alcuni versetti di immediata comprensione sostenuti da toccanti immagini poetiche, sono stati collocati in un percorso educativo dell’uomo che colloquia con Dio nei suoi vari momenti di smarrimento, dolore, gioia, ira, lode. Mi sono sentita molto ignorante. Come ho potuto recitare per anni parole così ispirate e così pregnanti di significato senza capirne quasi nulla? Non mi sono più fermata. Dovevo saperne di più. Così ho iniziato a far parte del gruppo dei Lanteriani e con gioia partecipare anche alle giornate estive. Ho seguito un nuovo, con altrettanto valido relatore, corso sulla Bibbia attendendo con desiderio di volta in volta il successivo appuntamento. Con un delicato suggerimento di Sr Mary ho iniziato a gustare l’ora di adorazione silenziosa che non credevo di riuscire a fare e che invece ogni volta mi sembra trascorrere sempre velocemente. Sempre più vicina alla Casa ho scoperto, non da molto, la “scuola di preghiera” che mi accompagna, meditando, al Vangelo della domenica seguente come se lo sentissi per la prima volta. Infine ho partecipato a quel fine settimana spirituale che dall’Avvento rimandavo alla Quaresima e dalla Quaresima all’Avvento. Ho realizzato così che “Casa Lanteri” è proprio per me e per tutti. È un dono che ho scoperto troppo tardi, ma è dove ho goduto di grandi momenti di approfondimento di testi biblici, di ampliamento delle mie conoscenze, di partecipazione gioiosa dell’anima, di un incontro con Dio che è sempre nuovo e coinvolgente. Ora in questa casa, dove ho apprezzato relatori capaci e dove ho incontrato persone speciali la cui fede aiuta anche la mia, mi sento sempre accolta, perché è come entrare in famiglia e ne esco sempre contenta portando con me un regalo. Questa casa è diventata un punto di riferimento. Grazie a tutti coloro che gestiscono queste offerte spirituali e si dedicano a noi tutti che veniamo. Un grazie particolare a Padre Armando.
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Carissimi Amici di Casa Lanteri, siamo entrati nella primavera e il risorgere della natura ci introduce nel clima della s. Pasqua ormai vicina. Marzo è ormai oltre l’orizzonte, lasciandoci un bilancio senz’altro positivo delle attività di Casa Lanteri. L’appuntamento più importante è stato quello del Fine Settimana Spirituale di Quaresima in cui abbiamo affrontato la tematica del combattimento spirituale. I nostri amici professori, Mauro Meruzzi e il diacono Nicola Parisi, insieme con sr Mary omvf e me con le loro esposizioni hanno cercato di aiutare i partecipanti a fornirsi delle armi spirituali idonee a sostenere e vincere questa lotta, retaggio del peccato originale, in cui la posta in gioco è la vita eterna. Il combattimento spirituale è originato dalla triplice concupiscenza che il s. Battesimo non distrugge, ma lascia per animarci al combatti-mento spirituale, come dice il CCC al numero 405: «…la natura umana non è interamente corrotta: è ferita nelle sue proprie forze naturali, sottoposta all'ignoranza, alla sofferenza e al potere della morte, e inclinata al peccato (questa inclinazione al male è chiamata “concupiscenza”). Il Battesimo, donando la vita della grazia di Cristo, cancella il peccato originale e volge di nuovo l'uomo verso Dio; le conseguenze di tale peccato sulla natura indebolita e incline al male rimangono nell'uomo e lo provocano al combattimento spirituale». I nemici da combattere in questa santa guerra, sono tre: il demonio, il mondo e noi stessi, ma in definita il vero e unico nemico sia noi stessi, perché il demonio e il mondo soffiano sulle nostre concupiscenze, ma non possono fare nulla direttamente da sé. Se il demonio e il mondo possono far qualcosa è solo perché noi ci consegniamo nelle loro mani indirizzando il nostro libero arbitrio a cedere alle loro lusinghe. La libertà è in funzione dell’amore e, se non sono libero, sono schiavo del peccato. Quando la persona sceglie qualcosa perché soddisfa la propria triplice concupiscenza – “la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita” (1Gv 2,16) – perde immediatamente la propria libertà e diventa schiavo di ciò che l’ha vinto. Il libero arbitrio è la capacità di poter scegliere tra il bene il male. L’uomo è libero nel senso che non è determinato a priori nelle sue scelte, ma decide lui dove andare: verso la strada “ampia e spaziosa che conduce alla perdizione” o a quella “stretta e angusta che conduce alla vita (Mt 7,13-14). Avere il «libero arbitrio», non significa essere liberi, ma possibilità di esserlo, la libertà è frutto del buon uso del libero arbitrio. Il buon Dio ci ha donato il libero arbitrio perché fossimo protagonisti e non giocattoli nelle sue mani e ce lo ha donato perché diventassimo liberi e capaci di amare scegliendo solo ciò che è bello, vero, giusto, buono. Quando l’uomo sceglie così rimane libero e sta amando, quando sceglie ciò che invece sollecita le soddisfazioni disordinate del suo «io» egoistico e superbo, pecca e peccando perde la propria libertà e diven-ta schiavo del peccato, come dice Gesù: «In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato» (Gv 8,34). Dal peccato ci può liberare solo Gesù e quanto più ci avviciniamo a Lui, tanto più rimaniamo nel suo amore e diventa per noi sempre più difficile peccare, perché Lui ci rende sempre più liberi, veramente liberi, forti del suo Amore e capaci di amare subendo con pace, serenità e gioia le trafitture di quei chiodi che, dopo il peccato originale, sono la garanzia dell’amore autentico e vero che implica sempre quel rinnegamento di sé che ci abilita alla donazione di noi stessi nel servizio, nella compassione e nella misericordia. Altro momento bello del mese di marzo è stata la GIORNATA DEL DESERTO che ha avuto pochi, ma buoni partecipanti.
Ora vi lascio alle belle condivisione delle nostre amiche Franca Maria e Maria Rosa, alla “pillola dantesca” dell’amico Felice e al pensiero eucaristico di Chiara Lubich. Buon lettura e Dio vi benedica tutti. |
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Carissimi Amici di Casa Lanteri, la S. Pasqua che si approssima sarà per noi "fonte" di gioia nel cuore. Soprattutto chi ha lavorato su se stesso alla luce della Parola di Dio e cammina nella strada della Carità, sperimenterà una pace profonda nella Notte Santa della Veglia Pasquale: il fuoco nuovo con cui accenderemo il cero pasquale, segno di Cristo Risorto; l'annuncio pasquale dell'Exultet; le sette letture che ascolteremo, ripercorrendo il cammino della Salvezza del popolo di Israele e nostro; la rinnovazione delle promesse battesimali; la "nuova" Eucarestia che si ripeterà poi ogni domenica dell'anno "segneranno" di nuovo la pace nel cuore e ci confermeranno in quel cammino che ci porta al Paradiso…
Buona Pasqua di Risurrezione!
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