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FdC 82 – La meditazione del mese… di Flavia Ricci

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«Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia».

Davanti alla meraviglia più grande del mondo, Gesù che nasce per noi, non posso che fermarmi e, in silenzio, pregare.

Sento il Tuo Amore, o Gesù, racchiuso in quel corpo di un bambino, sei così piccolo… avvolto in fasce, e nello stesso tempo sei così grande…sei il Cristo Signore!!

Ascolta il mio cuore, che in questo anno che volge al termine è stato pieno di emozioni, positive e negative.

E’ un cuore che ti ha ospitato, o Gesù, in alcuni momenti con tanto amore, in altri momenti, invece, con poco spazio per Te e tanto spazio lasciato alle preoccupazioni.

Ti ho sentito presente, Gesù,  nelle grandi gioie che hai voluto riservare a me e alla mia famiglia.

Ti ho abbracciato, Gesù, sulla croce in quei momenti in cui stavo male, per problemi di salute e per le profonde delusioni ricevute dalle persone che amo.

Ti ho riscoperto, Gesù, nelle mie cadute e, nei momenti in cui mi sembravi più lontano, ho capito che invece mi tendevi la mano per indicarmi la strada.

Ti ho riconosciuto, Gesù, nei volti delle persone sofferenti e bisognose che mi hai fatto incontrare.

Ed ora, inginocchiata davanti a Te, dono d’Amore per l’umanità, voglio dirti un Grazie per tutto quello che mi hai dato, anche per quei doni che mi hai fatto e che non sono riuscita a riconoscere subito, per quei momenti di sofferenza che mi hanno fatto sentire fragile e bisognosa e per quelli di grazia in cui mi è sembrato di essere avvolta in un Tuo abbraccio speciale.

Vorrei ricominciare da qui, per vivere ogni mio giorno guidata dal Tuo Amore…

Anche quando non sarà più esposta nella nostra casa e nelle Chiese la meravigliosa immagine della Natività, che in questo periodo possiamo contemplare, donami o Gesù di conservare l’umiltà e la semplicità di un bambino, la capacità di affidarmi a Te e di amare il prossimo, partendo proprio dall’Amore che ci hai donato Tu, che Ti sei fatto uomo, sei venuto ad abitare in mezzo a noi e ci hai amato fino a dare la vita per la nostra salvezza.

Flavia Ricci

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

FdC 82 – La pagina di P. Carlo Rossi omv

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Carissimi Amici di Casa Lanteri,

La luce del Signore, appena nato, continui ad illuminare i vostri cuori!

Il nuovo anno inizia, come sempre, offrendo alla nostra contemplazione la Maternità Divina di Maria. Questo titolo, che è il più antico ed importante appellativo con cui i credenti venerano la Santa Vergine, viene a riconoscere e a confermare il Mistero che abbiamo celebrato nella Santa notte di Natale: la presenza, cioè, della natura divina ed umana nell’unica persona del Cristo, vero figlio di Dio e vero figlio di Maria.

In quest’anno questa grande festa cade di domenica e ciò rappresenta una gioia ancora più grande per noi, devoti di N. S. di Fatima, che così potremo iniziare il primo centenario delle apparizioni della Madonna a Fatima con la solenne processione mariana. Pregheremo, come sempre in questa occasione, per invocare, per intercessione di Maria, il dono della Pace per tutto il mondo. Tanto più che proprio nel primo giorno dell’anno si celebra anche la Giornata Mondiale della Pace, voluta ed istituita cinquant’anni fa dal Beato Paolo VI.

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Il tema scelto da Papa Francesco per il  Messaggio di questo cinquantesimo anniversario è: «La non violenza: stile di una politica per la pace». Con questo Messaggio, infatti, egli intende indicare un passo ulteriore, un cammino di speranza adatto alle presenti circostanze storiche: ottenere la risoluzione delle controversie attraverso il negoziato, evitando che esse degenerino in conflitto armato.

Il Papa, però, in questo Messaggio non si limita ad interpellare i leader politici e religiosi di tutto il mondo, ma si rivolge a noi tutti. Sottolinea, infatti,  che Gesù insegnò che il vero campo di battaglia, in cui si affrontano la violenza e la pace, è il cuore umano: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive» (Mc 7,21)”. E, più avanti nel testo, aggiunge: “Perciò, chi accoglie la Buona Notizia di Gesù, sa riconoscere la violenza che porta in sé e si lascia guarire dalla misericordia di Dio, diventando così a sua volta strumento di riconciliazione, secondo l’esortazione di san Francesco d’Assisi: «La pace che annunziate con la bocca, abbiatela ancor più copiosa nei vostri cuori»”. E non manca di ricordare, così, che la vera pace inizia fra le mura domestiche, infatti: “Se l’origine da cui scaturisce la violenza è il cuore degli uomini, allora è fondamentale percorrere il sentiero della nonviolenza in primo luogo all’interno della famiglia”.

Appare chiara nelle parole del Santo Padre l’esortazione ad una vera conversione del cuore; ed è proprio questo richiamo che lega questo messaggio a quello di Fatima, che nel suo nucleo fondamentale è una chiamata alla conversione e alla penitenza. E Maria a Fatima, con sollecitudine materna, ci indica anche la strada da compiere, per realizzare il cammino di conversione: “Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e il cammino che ti condurrà a Dio”.

In effetti, la devozione al Cuore Immacolato di Maria è un elemento centrale nel messaggio di Fatima, devozione che si esprime soprattutto con la preghiera, semplice e profonda, del Santo rosario e con la riparazione alle offese rivolte contro il santissimo cuore di questa nostra Madre. È Maria stessa che, apparendo a Lucia il 10 dicembre 1925 a Pontevedra, chiese consolazione per le ingratitudini e le bestemmie degli uomini e fece la seguente promessa: “A tutti coloro che, per cinque mesi (consecutivi), al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti, meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza”.

Ed è per rispondere alle accorate richieste della Santa Vergine e per facilitare la realizzazione di questa pia pratica a tutti i fedeli che frequentano il nostro Santuario, che abbiamo deciso di promuovere la solennizzazione assembleare dei primi cinque sabati, a partire dal prossimo 7 gennaio. Alle 16.30 di tale giorno ci ritroveremo in Santuario, dove verrà presentata una meditazione su un Mistero del rosario; poi reciteremo insieme la corona e parteciperemo alla Santa Messa, comunicandoci con l’intenzione di riparare alle offese fatte al Cuore Immacolato di Maria. La confessione, con la medesima intenzione, può essere effettuata anche entro gli otto giorni precedenti.

Sarà questo un modo, certamente santo e gradito a tutti, per prepararci a celebrare con cuore puro e riconoscente il primo centenario della Visita di Maria Ss.ma alla nostra povera umanità. 

In conclusione, ci uniamo al nostro Santo Padre, invocando la Beata Vergine Maria, Regina della Pace, a farci da guida in questo nuovo anno che si apre davanti  a noi con l’impegno precipuoa diventare persone che hanno bandito dal loro cuore, dalle loro parole e dai loro gesti la violenza, e a costruire comunità nonviolente, che si prendono cura della casa comune. «Niente è impossibile se ci rivolgiamo a Dio nella preghiera. Tutti possono essere artigiani di pace»”.

A tutti voi l’augurio di un anno ricco di Amore e di Pace!

Con grande affetto

p. Carlo, omv

 

 


 

 

 

 

 

 

 

FdC 81 – Il pensiero eucaristico del mese… di Don Divo Barsotti

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Dio si è comunicato relamente all'uomo nel Signore Gesù. Durante la sua vita mortale, Gesù era ancora estraneo agli uomini, ma nel dono del suo Spirito Egli si è fatto presente realmente. La sua presenza non è più condizionata dal tempo e dallo spazio; sono il tempo, lo spazio, le persone, le cose tutte che entrano in rapporto con lui. Egli è la nuova creazione che condiziona ogni cosa e non è sottomessa ad alcuna, il mondo nuovo di Dio. È Dio che si dona, che si comunica agli uomini nel dono del suo Spirito.

Nel dono dello Spirito, egli entra in noi e noi in Lui, e noi diveniamo uno con Lui. Se la presneza implicasse una qualche estraneità non sarebbe più presenza. Essa t'investe, ti riempie, non di identifica a te perché ti trascende, ti abbraccia. Non è compresa dallo spazio e dal tempo; ogni tempo, ogni luogo sono in rapporto con lei. Non è al di fuori di te, anzi colma proprio l'animo tuo, in qualche modo tu stesso diventi la presenza, ed essa diviene te. Finché tu ancora non sei trasformato in lei, come potrebbe essere per te unapresenza reale? Il Cristo è presente realmente se tu sei in Lui, se tu stesso sei il Cristo. Per questo la presenza reale definitiva è il «Christus totus», l'umanità redenta.

La presenza stessa dell'Eucaristia non è ancora definitiva, perfetta, ma è ordinata a quella che sartà la Chiesa futura. La presenza si realizza in noi perché nell'Eucaristia il Cristo è per noi. Secondo gli antichi teologi la presenza di Cristo nellEucaristia è presenza nel mistero, la presenza reale sono i cristiani. La presenza nel mistero è ordinata alla presenza reale che siamo noi. Finché Egli è presente nel mistero non è ancora per noi pienamente presente. Il Cristo rimane ancora distinto e separato da noi, rimane estraneo in qualche modo agli uomini: così per chi non ha fede, la presenza reale del Crsito è inaccessibile come quella di Dio. Chi non crede non può stabilire un rapporto con la presenza. Dio veramente, nella sua immensità riempie ogni cosa, è intimo a tutto, ma la sua non è una presenza reale perché le creature si trovano come al di fuori di Lui. Egli le riempie, ma esse non entrano in rapporto con la presenza. Dio è in loro, ma esse non sono in Lui. E tuttavia si può dire che il mistero eucaristico è quello della presenza reale, perché suppone e realizza il rapporto di Cristo con gli uomini, con la Chiesa sua sposa. Non si celebra il mistero senza che si faccia presente, con questo, la Chiesa.

La presenza così suppone distinzione e perfetta unità, esprime infatti un rapporto di assoluta intimità. La presenza di Cristo è l'unità del Christus totus nella distinzione delle singole persone. Egli è la presenza reale in cui sussistono il Figlio e la madre, lo sposo e la sposa. La distinzione personale esiste, nell'unità di un'unica vita, un solo corpo, un essere solo, come dice ripetutamente san Paolo nelel sue lettere e di cui quella agli Efesini è espressione stupenda (Ef 4,-6). Prima del dono dello Spirito anche il Figlio dell'uomo rimaneva diviso ed estraneo all'umanità di Pietro e di Giovanni. Erano come mondi contigui fra loro, ma l'uno non era nell'altro. Ora invece sono uno solo, sono la presenza reale.

DIVO BARSOTTI

La presenza del Cristo

Edizioni Fondazione 
Divo Barsotti

pp. 147-149
 

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FdC 81 – Testimonianze del Fine Settimana Spirituale Biblico

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Maria Teresa 
Francescangeli

Un'esperienza positiva

La mia esperienza sul "Fine Settimana Spirituale Biblico" è stata positiva, sia nell'accoglienza, ma soprattutto nell'ascoltare con attenzione le conferenze. Il programma è stato molto nutrito. Dalla "Rivelazione della preghiera" e "Pregare la Parola" di padre Armando alle io conferenze del Diacono Prof. Parisi su: "Il Paradiso: alla ricerca perduta"; "l'Eden come luogo dell'Anima". Poiché erano argomenti mai ascoltati, né letti, mi hanno un po' spiazzata, quindi mi hanno sollecitata a studiare e non leggere (come ci consiglia il Prof. Parisi) la Bibbia, a me ostica per alcuni brani scritti un po' troppo severi.

Per me questo è stato un anno molto impegnativo nello studiare la parola del s. Vangelo. È come se avessi fatto un corso accelerato per poter  stare al passo con gli altri. È poco più di  anno che accedo ai corsi, quindi devo crescere.
Per le conferenze di padre Armando, mi soffermerei su "Rivelazione della preghiera….." e "Pregare la parola". Sulla Rivelazione posso scrivere quanto segue: un sabato, del mese di settembre, in visita al Santuario di N. S. di Fatima, ho visto che il Tabernacolo aveva il lume spento. Mi sono chiesta come mai il SS. non ci fosse. Tra una giaculatoria e un monologo pensavo come fosse brutto il Tabernacolo senza la presenza di Gesù. Ho domandato ad una suora il motivo. Gesù c'era. Il lume si era consumato. Rimasta col pensiero su Gesù, come fosse solo e abbandonato, prima lasciarlo Gli ho detto che tra pochi minuti l'avrei preso con me nella s. Messa delle 10 in cappella. E che cosa ho scoperto???!!!! Quando Gesù entra in me io sono il Suo Tabernacolo. Mai pensato prima!!!.

Per quanto la conferenza su "Pregare la Parola", per me la vedo come "Riflettere sulla Parola". Da che frequento la Casa della Spiritualità e partecipando a vari Esercizi Spirituali, mi sono accorta di dare più valore  o senso alle parole quando recito le preghiere. Ad esempio: fino a poco tempo fa recitavo il Padre Nostro cominciando da Padre mio che sei.…., perché volevo che fosse il mio padre (come il Ven. Lanteri non ha avuto la mamma, io non ho avuto mai papà). Gesù dice: "Padre Nostro" affinché la nostra preghiera salga, da un cuore solo, per tutto il corpo della Chiesa. Se preghiamo il Padre Nostro usciamo dall'individualismo, quindi pregare per tutti gli uomini anche per quelli che non credono.

– Che sei nei cieli: il simbolo dei cieli ci manda al mistero dell'Alleanza che viviamo quando preghiamo il Padre Nostro.

– Dacci oggi il pane quotidiano: non di solo pane vive l'uomo. L'Eucarestia è il nostro Pane quotidiano.

– Non ci indurre in tentazione: Lo Spirito santo ci porta a discernere tra la prova e la tentazione che induce al peccato. Dobbiamo distinguere tra "essere tentati" e "consentire" alla tentazione.

AMEN: Così sia tutto ciò che è contenuto nella preghiera insegnata da DIO.

Ave Maria: solo adesso, che frequento gli Esercizi Spirituali, mi sono accorta che recitandola, nella seconda parte (Santa Maria madre di Dio) è la Madre di Dio. 

La partecipazione alle conferenze mi rendono non solo più vicino al Signore, ma mi sento appagata, contenta e anche felice. Grazie per avermi accolta con amore e simpatia. Un grazie speciale a p. Armando che, con la sua disponibilità e pazienza riesce e farmi capire cose che fino a poco tempo fa mi riusciva difficile ad assimilare. 
Guardando la foto ricordo rievoco il "Fine settimana spirituale biblico" con amici dolcissimi, simpaticissimi e, perché no, anche molto spiritosi, pensando a s. Maria Teresa da Rocca Cencia. Grazie   e ciao a tutti.
                                                                                                 Maria Teresa

Tania Giovannoli

La mia “foresta amazzonica…”

Dal 4 al 6 novembre ho partecipato, con Fabrizio mio marito  e mio figlio Sasha, al Fine Settimana Spirituale Biblico dal titolo: “L’Eden come luogo dell’anima. Un percorso biblico esistenziale”.

Prima di andare via ho scritto su un fogliettino: Se il mondo ti fa sentire in apnea e hai mille pensieri… passa qualche giorno a Casalanteri… Un vero e proprio slogan pubblicitario!

Dal primo istante, infatti, già dalla prima breve Adorazione, ho sentito che era la mia Foresta Amazzonica, la mia “oasi di respiro”… Non me ne ero resa conto,  ma mi mancava l’aria, ero in apnea… Fare, pensare, programmare, scadenze, impegni, attività…

… e ho ricominciato a respirare… a lungo e profondamente… e potevo percepire di nuovo il Profumo, quel Profumo di Dio di cui avevo dimenticato la fragranza…

Il tema del Fine Settimana era la Parola, con bellissime conferenze, due di Padre Armando e altre 4 dell’infaticabile Prof. Nicola Parisi, c’era la possibilità di confessarsi e momenti di preghiera in cappellina comunitari. Insomma, cibo per la mente e per il cuore, per non parlare dell’accoglienza stupenda delle persone della Casa: cuoche, volontari, Suore Oblate… che non ci hanno fatto mancare quelle delicatezze e attenzioni che ci hanno fatto sentire “speciali”.

Il ritmo è stato come sempre incalzante, ma nonostante il poco tempo libero, si è creato un bel gruppetto. È una cosa stranissima, ma allo stesso tempo stupenda, vedere che persone di diversa età (dai 13 agli 80 e più) ed esperienza si trovano a camminare insieme, a ridere e scherzare, capeggiati da padre Armando e Suor Mary.  

Insomma, scrivo per dire un “grazie” grande grande per il bene ricevuto. Ho solo un rammarico, che tanta ricchezza sia stata raccolta da pochi. Spero veramente che alle prossime iniziative ci sia il pienone!!!
                                                                                                       Tania Giovannoli

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FdC 81 – La meditazione del mese… di Flavia Ricci

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as   “Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!». LC, 17,11 -19

Leggendo questa parte del Vangelo, mi domando prima di tutto se ho la fede per chiedere a Dio di guarirmi, così come hanno fatto i lebbrosi…

Andando avanti nella lettura, mi chiedo se ognuno di noi vorrebbe identificarsi nel Samaritano, che, dopo essere stato guarito da Gesù dalla lebbra, è tornato indietro a lodare Dio…

E tutti gli altri? Quante volte siamo talmente presi dalle cose terrene e poco importanti e diventiamo anche noi “tutti gli altri”; non ci preoccupiamo di ringraziare Dio per averci “guarito”? Ci sembra una cosa talmente ovvia che non sentiamo il bisogno di tornare indietro a ringraziare… 

Pensiamo mai a cosa c’è dietro a quella “guarigione”? C’è la cosa più bella che possiamo immaginare: l’Amore di Dio, che ci ha avvolto e, proprio con la sua guarigione, può trasformarci… se noi lo vogliamo!!!  

Sì, un Amore gratuito, che, così come ha liberato il Samaritano e tutti gli altri dalla grave malattia della lebbra, così libera noi non solo dalle malattie del corpo, ma dalle ben più gravi malattie dell’anima…

Noi spesso abbiamo bisogno di chiedere pietà a Gesù, di guarire nel nostro cuore, ma subito dopo che ci ha guariti, siamo capaci di “tornare” a “rendere gloria a Dio”?

Tornare vuol dire riconoscere e sentire nel nostro cuore che Dio, con la guarigione, ci ha riempito del suo Amore, gratuito, incondizionato. In questo modo ci rendiamo conto che qualcosa è cambiato, che si è rafforzato quel rapporto tra Lui e noi, perché quella guarigione è stata una sua grazia, per la quale dobbiamo essere riconoscenti.

Esprimiamo la nostra lode a Lui non solo a parole, ma con i fatti e con i gesti di amore concreto; impariamo veramente a dire “grazie” per tutte quelle “guarigioni” che a volte non riusciamo a percepire, ma che avvengono quotidianamente e portano grandi cambiamenti nella nostra vita.

La tua fede ti ha salvato” … sarebbe bello che il Signore sentisse da parte nostra una fede grande!!

Continuiamo, con gratitudine, a farci avvolgere da questo Amore e dalla profonda misericordia che il Signore ci riserva in ogni istante e, avendo fede in Lui, cerchiamo di leggere anche nelle piccole cose di ogni giorno la grandezza di questo suo Amore, che lo ha portato fino a dare la vita per noi!

Che l’inizio e la fine della nostra giornata siano accompagnate da queste parole: “Grazie Signore”. 

Flavia Ricci

 

 


 

 

 

 

 

 

 

FdC 81 – L’Editoriale di P. Armando Santoro omv

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Carissimi Amici di Casa Lanteri,
scrivo questo Editoriale immediatamente prima di entrare nel tempo santo dei miei Esercizi Spirituali annuali in cui porterò ciascuno di voi nella mia preghiera.

È giunto al termine anche quest'anno: tuttto passa e passa presto «la scena di questo mondo» (1Cor 7,31).

Piccola festa di famiglia il 4 novembre per i 91° compleanno di Mamma Vittoria che spera di battere il record della longevità…

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Dal 4 al 6 novembre si è svolto il Fine Settimana Spirituale Biblico che era in programma a dicembre, ma che abbiamo dovuto anticipare per via del Convegno sul Centenario delle apparizioni della Madonna a Fatima che era in programma nel primo fine settimana di novembre, ma che è stato spostato alla data prevista per il nostro fine settimana. Forse per questo spostamento inusuale di data, i partecipanti sono stati pochini come potete vedere dalla foto sotto, ma come dice il proverbio: pochi, ma buoni… 

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Le nostre amiche Maria Teresa e Tania hanno condiviso con noi, in un articolo, questa esperienza del Fine Settimana da loro vissuta.

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La vita nasconde dietro l'angolo, insieme alle gioie più belle, anche i dolori più profondi come quello che ha colpito improvvisamente, negli U.S.A., la famiglia di Sr Mary Kowalski omvf che il 5 novembre si è vista strappare ai propri affetti il giovane Joshua (Giosuè) figlio della sorella di Sr Mary, Kathy Kowalski che la vediamo nella foto insieme al suo figlio morto tragicamente.

Vi informo che dal 9 al 14 gennaio 2017 si svolgerà, piacendo a DIo, il primo corso di Esericzi Spirituali del nuovo anno. Il corso sarà sulla Prima Settimana Ignaziana.

Ci avviamo così verso il Natale portando al presepe del Bambinello Divino le nostre gioie e i nostri dolori. Lui si è fatto uomo per raggiungereci ed essere il Dio con noi e in noi portando senso e salvezza alle nostre esistenze, introducendole già da quaggiù nell'abbraccio amoroso del Padre suo e Padre nostro.

Nel pensiero eucaristico del mese, don Divo Barsotti cerca di dirci qualcosa sul mistero dell'Eucaristia. Il mistero eucaristico è finalizzato alla realizzazione in ciascuno dei membri del suo corpo mistico, cioè in ciascuno di noi, una presenza del Signore Gesù sempre più pervasiva e totale. La presenza di Cristo nell'Eucaristia è ordinata a che Lui possa essere sempre più presente in ciascuno di noi, in Paradiso non ci sarà più Eucaristia, perché Lui sarà Tutto in tutti (cf Col 3,11) e allora la sua presenza non sarà più nel mistero, ma nella manifestazione e nella gioia di essere pienamente una cosa sola in Lui: «Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola…» (Gv 17,20)

A tutti noi gli auguri che in questo prossimo Natale il SIgnore Gesù possa trovare i nostri cuori più disposti ad ospitare la Sua presenza e a togliere ogni impedimento perché possiamo vivere non più noi, ma sempre più Lui in noi.

Santo Natale a tutti voi
                                                                                          
P. Armando Santoro omv

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FdC 81 – Gli appuntamenti di Dicembre 2016

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MARTEDÌ 6 DICEMBRE 2016
Scuola Formazione Spirituale 3

 

SABATO 10 DICEMBRE 2016

GRUPPO ARTE E SPIRITUALITÀ
Ore 15:30
 E.V.O. 2

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DOMENICA 11 DICEMBRE 2016

GRUPPO ARTE E SPIRITUALITÀ

Ore 10:00 – 17:00  RITIRO SPIRITUALE APERTO A TUTTI  
La proposta spirituale di quest'anno è tratta
dagli Atti degli Apostoli
Dirige il ritiro P. Armando Santoro omv    [Programma]

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MARTEDÌ 13 DICEMBRE 2016 
Scuola di Formazione Spirituale 2
 

GIOVEDÌ 15 DICEMBRE 2016

Ore 15:30  Gruppo dei Classici della Spiritualità Cristiana
                    [Programma]

SABATO 17 DICEMBRE 2016

Ore 15:30  E. V. O. 1

                   L.eV.O – Liturgia e Vita Ordinaria     
                                Diretto da Sr Mary Kowalski omvf
   
                         
       [Programma]

DOMENICA 18 DICEMBRE 2016

Ore 10:00 – 18:30  INCONTRI DI SPIRITUALITÀ CONIUGALE
                               [Programma]
Dirigono l'incontro

Sr Anna Cappellucci omvf e il dott. Stefano Ottaviani

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MARTEDÌ 20 DICEMBRE 2016

Ore 15:30  Scuola di Formazione Spirituale 1

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

FdC 81- La pagina di P. Carlo Rossi omv

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Carissimi Amici di Casa Lanteri,

la Pace e la Gioia del Signore, che viene a salvarci, siano con tutti voi!

E così, anche questa volta, quasi senza accorgercene, siamo giunti alla fine di un altro anno. Infatti, in genere siamo così profondamente immersi nelle preoccupazioni di ogni giorno, da diventare quasi inconsapevoli del tempo che passa; e viviamo i nostri giorni in una specie di dormiveglia… Pertanto, giungono quanto mai opportune per noi le parole dell’Apostolo che ci esortano a svegliarci dal sonno “perché la nostra salvezza ora è più vicina di quando diventammo credenti” (Rm 13, 11).

Il tempo liturgico dell’Avvento viene a ricordarci con forza proprio questa verità: il nostro Salvatore, il Signore della Luce è già apparso ad illuminare le nostre tenebre, per indicarci le vie della vera vita; e verrà di nuovo, un giorno, per introdurci nella pienezza della Sua gloria. Perciò, mentre ci prepariamo ancora una volta a celebrare con gioia il ricordo del Natale di N. S. Gesù Cristo, siamo chiamati ad aprire gli occhi, per riconoscere la Sua presenza negli avvenimenti della nostra vita di ogni giorno e per saperlo accogliere con fede in ogni nostro fratello povero e bisognoso d’aiuto.

È Gesù stesso che ci ammonisce: ogni volta che avete (o non avete) fatto queste cose ad uno solo di questi miei fratelli più piccoli l’avete (o non l’avete) fatto a me (cfr. Mt 25, 40).

Come sempre, la Santa Vergine ci accompagna e ci sostiene in questo cammino di presa di coscienza della nostra realtà, protesa verso la glorificazione finale, ma che si snoda nell’impegno quotidiano di purificazione di sé, della società e della Chiesa stessa. La Solennità della Sua Immacolata Concezione, che celebreremo nei prossimi giorni, ci apre alla considerazione del meraviglioso progetto divino, che si è già realizzato in Lei, nella pienezza dei tempi, ma che deve ancora realizzarsi in ciascuno di noi, che pure siamo stati scelti “prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità…” (Ef 1, 4).

Inoltre, la riflessione profonda sul messaggio di N. S. di Fatima, che ci verrà presentata il 3 e 4 dicembre prossimi, a cura del Padre Carlos Cabecinhas, Rettore del Santuario di Fatima, e di Suor Angela Coelho, Postulatrice della causa di beatificazione dei cari Pastorelli, sarà per noi un’occasione preziosa per introdurci alla contemplazione di cose che riguardano il Cielo, la nostra vera Patria.

Speriamo, così, che per noi il prossimo Natale non si riduca ad una semplice cerimonia, ma sia una reale celebrazione dell’evento salvifico della venuta di Cristo, nostro unico Signore e Redentore! 

Ed è con questo sicuro auspicio nel profondo del cuore che auguro a voi tutti un sereno e felice Natale!

Con grande affetto

p. Carlo, omv

 


 

 

 

 

 

 

 

FdC 81 – Foglio di Collegamento di Dicembre 2016

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25 dicembre 1955

Anche se Cristo nascesse mille e diecimila volte a Betlemme, a nulla

ti gioverà se non nasce
almeno una volta
nel tuo cuore. 

Ma come potrà accadere questa nascita interiore? 

Eppure questo miracolo nuovo non è impossibile purché sia desiderato e aspettato.  

Il giorno nel quale non sentirai una punta di amarezza e di gelosia dinanzi alla gioia del nemico o dell'amico, rallegrati perché è segno che quella nascita è prossima. 

Il giorno nel quale non sentirai una segreta onda di piacere dinanzi alla sventura e alla caduta altrui, consolati perché la nascita è vicina. 

Il giorno nel quale sentirai il bisogno di portare un po' di letizia a chi è triste e l'impulso di alleggerire il dolore o la miseria anche di una sola creatura, sii lieto perché l'arrivo di Dio è imminente. 

E se un giorno sarai percosso o perseguitato dalla sventura e perderai salute e forza, figli e amici e dovrai sopportare l'ottusità, la malignità e la gelidità dei vicini e dei lontani; ma nonostante tutto non ti abbandonerai a lamenti né a bestemmie e accetterai tutto con animo sereno, esulta e trionfa perché il portento che pareva impossibile è avvenuto e il Salvatore è già nato nel tuo cuore. 

Non sei più solo, non sarai più solo.

Il buio della notte fiammeggerà come se mille stelle chiomate giungessero da ogni punto del cielo a festeggiare l'incontro della tua breve giornata umana con la divina eternità. 

Giovanni Papini (1881 † 1956)