FdC 82 – La Vocazione nella Vocazione… di Stefano Ottaviani

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L'appuntamento mensile presso la Casa di Spiritualità “Lanteri” del gruppo di coppie nel cammino di spiritualità coniugale, rende possibile quel vulnus essenziale parte integrante di quella che viene definita come “Formazione Permanente”.

Un cammino che contiene al suo interno una duplice proposta formativa: quella spirituale e quella umana. Questi due contributi, si costituiscono su due rette parallele, che pur ispirandosi agli stessi principi, non rendono possibile un incontro trasversale.

La formazione spirituale e quella più di stampo psicologico rendono possibile una complementarietà armoniosa senza correre il rischio di una infruttuosa e rischiosa fusione.

Le coppie possono così beneficiare di un bagaglio definito e funzionale, per un lavoro che fornisca nuovi strumenti per migliorare la visione della propria coniugalità.

La giornata di formazione in genere è così articolata:
ci si incontra per l'accoglienza verso le ore 10:00 per iniziare poco dopo con una catechesi spirituale da parte di Suor Anna su temi evangelici attinenti il matrimonio cristiano con continui rimandi alle direttive del Conc. Vat. II . A seguire una prolusione di natura psicologica da me proposta su ciò che può essere prezioso per il progressivo miglioramento delle dinamiche di coppia. Prima del pranzo in genere ci si reca in Cappellina per un momento di preghiera rifacendosi a dei tratti essenziali della catechesi del mattino di Suor Anna. Dopo l'agape del pranzo ci si ritrova alle 14:45 per un lavoro di coppia o anche un momento di deserto sempre in coppia. La coppia al centro di tutta la giornata di cammino. Alle 15:45 una revisione della giornata con un minimo di dibattito. Preghiera conclusiva e per chi vuole Santa Messa in Santuario.

Le tematiche del mattino sono programmate sinergicamente per far si che ci sia un continuum fruttuoso per la crescita della coppia a più livelli.

È interessante notare come le coppie che vi prendono parte scoprono inaspettatamente anche la possibilità di dedicare del tempo a loro stessi, quel tempo che nel quotidiano sentono sfuggire o sprecare senza consapevolezza. Ci sono coppie che sono anni che frequentano questo percorso formativo, altre da pochissimo tempo. Ma solo in corso d'opera la coppia acquisisce una piena coscienza del bisogno inevitabile di nutrirsi di di un momento dedicato al loro matrimonio in modo autentico e completo.

La mia testimonianza a tal proposito è molto semplice nella sua globalità.

Come coppia arriviamo da fuori zona per la necessità intrinseca e famelica di poter fortificare tutti quegli aspetti coniugali minati nel corso degli anni da una disidratazione formativa psicologica e spirituale che hanno inevitabilmente reso fragile il dialogo , l'intimità, e la progettualità coniugale.

Dare un mano a Suor Anna in questa opera, rende la mia presenza anche un umile servizio alla Chiesa.

Da ferito, in mezzo a tante coppie, posso anche utilizzare la ferita come possibilità di cambiamento.

Dove gli altri vedono il dolore in un ferita aperta, io posso far vedere delle nuove possibilità. Un rapporto circolare dove le coppie, me compreso, e Suor Anna, formano e ci si forma contemporaneamente.

La mia personale definizione è: la vocazione nella vocazione.

Un cammino coniugale dove l'ascolto delle parole di Suor Anna forniscono uno studio di approfondimento per la coppia di sposi per recuperare la bellezza della loro personale speranza. Il mio intervento in genere è coadiuvante delle pagine spirituali di Suor Anna, per rendere strategicamente più semplice ciò che in genere gli sposi vedono faticosamente aggrovigliato.

Stefano Ottaviani

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