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FdC 57 – Due anni di cammino E.V.O.… di Egle & Giacomo

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Il 17 maggio si è concluso il cammino degli Esercizi Spirituali nella Vita Ordinaria (EVO) che mio marito ed io avevamo iniziato già lo scorso anno.

 

È stato un percorso molto formativo che ci ha permesso di mettere delle basi profonde nella nostra vita spirituale ed umana aiutandoci sempre di più a riconoscere Gesù come “Via Verità e Vita”. Grazie alle catechesi di p. Armando questa scoperta è avvenuta in modo graduale, delicato e concreto. 

Nonostante fossimo sempre stati vicini alla Chiesa ed ai suoi insegnamenti, fin da molto giovani, avendo anche fatto esperienze di cammini spirituali di vario genere, abbiamo riscontrato che gli EVO aiutano in un modo tutto particolare a crescere e a maturare come persone e credenti, permettendoci di fare ordine e luce nella tua vita. Attraverso piccoli passi abbiamo imparato dapprima a raccoglierci e ad entrare in preghiera, per poi meditare la Parola ed infine a contemplarla. 

Un elemento fondamentale è stato quello di averci fatto sperimentare il vero modo di vivere la celebrazione eucaristica domenicale, attraverso la giusta preparazione all’incontro con un Gesù che non fosse più “un fantasma” nella nostra vita ma il Cristo Risorto a cui affidare tutto il vissuto della settimana lasciando che Egli lo trasformasse  col Suo Amore. Durante questi due anni siamo stati accompagnati da una guida, sr Anna omvf, con cui mensilmente abbiamo potuto verificare come coppia ciò che avveniva nella nostra quotidianità, scoprendo così aspetti di noi stessi che altrimenti sarebbero rimasti nascosti ed irrisolti. Il bello del cammino degli EVO è che ti aiuta a vivere la vita in tutte le sue sfaccettature, non solo dal punto di vista spirituale, così da poter trarre insegnamenti utili per la coppia, la famiglia e la persona che ad un certo momento della sua esistenza è consapevole del fatto che solo ricercando umilmente la volontà del Padre sulla sua vita, può  essere e sentirsi  una persona realizzata e pacificata. 

Un grazie di cuore a tutti i membri di Casa Lanteri per questo prezioso servizio che ci offre, accogliendoci con grande disponibilità ed amore.

 

Foto sotto: Ritiro EVO 1 – EVO 2 del 17 maggio 2014

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FdC 57 – La «pillola dantesca»… di Felice Martini

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Con questi versi dal tono severo Dante, che si accinge a narrare il suo viaggio nel regno dei beati, si rivolge ai lettori, invitando tutti coloro che si trovano "in piccioletta barca" ad abbandonare l'impresa della lettura del Paradiso. Chi sono coloro che si trovano "in piccioletta barca"? Non dobbiamo pensare che siano quelli che non hanno studiato. Sebbene il Paradiso abbia contenuti teologici appartenenti ad un lontano passato (e tuttavia, a mio giudizio, sempre validi), non è questo l'ostacolo al quale si riferisce il poeta. Con l'aiuto di un buon commento chiunque è in grado di affrontare la lettura del Paradiso. 

Voialtri pochi che drizzaste il collo

per tempo al pan de li angeli, del quale

vivesi qui ma non sen vien satollo,

metter potete ben per l'alto sale

vostro navigio, servando mio solco

dinanzi a l'acqua che ritorna equale.

 

Par. II, 1-3, 5,10-15

 

Penso che Dante intenda riferirsi a tutti quelli che non hanno esperienza di cose spirituali, non avendo mai avuto l'occasione di fare il viaggio che lui fece (e che fondamentalmente è quello della preghiera e degli Esercizi Spirituali – accompagnati da una buona guida). Possono invece leggere e comprendere il Paradiso, senza timore alcuno di perdersi, coloro che "drizzarono per tempo il collo al pan degli angeli", come si esprime il poeta, e cioè spesero e spendono la loro vita cercando Dio con i mezzi allo scopo predisposti. Si tratta, infatti, di fare l'esperienza della vera vita; questa non può appoggiarsi su altri che non sia Dio. È l'esperienza dei santi. Questo concetto Dante lo esprime molto bene in questi versi con l'immagine della barchetta che affronta il mare; mare che si chiude dietro la barca che naviga per l'infinito mare dell'essere. Insomma, per affrontare la lettura del Paradiso occorre intendersi un poco di preghiera ed esercizi. Il poeta fu buon profeta. Tutti gli artisti che affrontano oggi la lettura del poema in tv o nei teatri si limitano a leggere i canti dell'inferno. Segno dell'ignoranza spirituale dell'uomo contemporaneo? Può darsi. Per fortuna non viene mai tralasciata la lettura dell'ultimo canto del Paradiso, quello con la preghiera a Maria. E questo ci lascia sempre sperare bene.

 

 

 

FdC 57 – Conclusione Gruppo L.eV.O. a Collevalenza… di Kasia & Alessandro

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Eccoci arrivati all'appuntamento conclusivo del primo anno del gruppo L.e.V.O. (Liturgia e Vita Ordinaria) guidato dalla nostra apprezzatissima sr Mary Kowalski omvf, abbiamo così partecipato ad un pellegrinaggio al santuario dell'Amore Misericordioso di Collevalenza, fondato da Madre Speranza che tra l'altro verrà beatificata il 31 di maggio prossimo. Il luogo non è stato scelto a caso, infatti durante l'anno abbiamo meditato spesso che cosa rappresenta all'interno della liturgia l'acqua. (per chi non  conoscesse il Santuario, è caratteristico per le piscine di acqua dove ci si può immergere come a Lourdes….). Durante il cammino L.e.V.O. abbiamo attinto alla Sorgente della vita spirituale ovvero alla Redenzione che ci è stata donata attraverso il Battesimo facendoci creature nuove, attraverso l'acqua e lo Spirito. La stessa acqua che insieme al sangue usci dal costato di Cristo facendo nuove tutte le cose, quando Lui fu innalzato. 

Schermata 2014-05-30 alle 14.22.10

Dunque io e mia moglie siamo venuti con questo Spirito in questo luogo ed immergendoci nelle acque abbiamo in particolare voluto rinnovare le nostre promesse battesimali in questa maniera così intimamente solenne, per ricevere una nuova effusione dello Spirito con la quale trasformarci sempre più conformemente a Cristo. 

È stato bello che con noi ci fosse anche Padre Armando e come sempre non poteva mancare la Madonna di Fatima

che sempre ci segue con tenerezza materna, la si sentiva chiaramente quando non sapendoci spiegare neanche il perché, gustavamo per tutto il tempo pace e armonia tra di noi. Credo che il lavoro che suor Mary sta portando avanti con il Signore attraverso  L.e.V.O., sia estremamente necessario oltre che utile per la formazione delle coscienze, in un tempo in cui la secolarizzazione della Chiesa ne sta cambiando problematicamente il volto: spesso il popolo di Dio (che è Chiesa), si avventura per propria iniziativa a sperimentare come e dove vuole la propria fede. Infatti è tipico dello spirito del secolarismo anteporre il proprio libero giudizio a quello del Magistero della Chiesa o in definitiva a quello di qualsiasi altro. Ebbene approfondire invece le radici del grande Mistero che la Liturgia ci fa vivere ogni giorno, prendendone consapevolezza sempre più ci reintroduce nell'Unica Verità, che è quella che ci è tramandata dalla Tradizione dei padri della Chiesa da Pietro fino a noi.

Dopo l'esperienza Le.V.O. si entra in Chiesa per partecipare alla messa e ci si accorge veramente che tutta la Trinità scende e si schiude ai nostri occhi interiori, il paradiso aperto e la Vergine Santissima, si proprio Lei la Madre è proprio lì, lì dove è il Figlio!!! nella nostra e in tutte le chiese del mondo anche in quelle più sperdute, ovunque si celebri.

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FdC 57 – Come far tornare i conti… di Flavia & Fabrizio

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Se piove cosa si fa? Ci si mette al riparo aspettando che smetta o, si cerca un rimedio per continuare la nostra vita cercando di bagnarsi il meno possibile. Comunque si tratta di un contrattempo che non doveva capitare.

L’altro modo può essere di continuare a vivere la nostra vita sapendo che quel temporale non è un evento nefasto, ma un dono, una necessità arrivata per nutrire e far crescere tutta la nostra vita. Cioè si tratta di un lieto evento.

 

Vivere la sofferenza, sbagliata o giusta che sia con la regola del …

Gesù Abbandonato ==>> Gesù Abba-donato = il Padre ci dona Gesù Crocifisso

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“Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloi, Eloi, lema sabactàni? Che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. (…..) Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.. (Mc 15, 33-37).

La difficoltà è un dono di Dio, sempre.

Non è una prova fine a se stessa, ma un regalo, quello giusto per noi che va scartato.

La tentazione è di scartarlo, aprirlo noi: risolverlo. Dobbiamo farlo scartare a Dio stesso.

Come si fa a farlo scartare a Dio?

Primo, non curiosare cercando di capire cosa c’è dentro o, restare ad osservarlo e continuare a pensarci, ma andarsene: spirare.

Poi amare sempre e tutti. Questo consente a Dio di scartare, aprire il dono. Perché in questo modo diciamo a Dio accetto il dono e produce la richiesta a Lui di scartarcelo.

Questa nostra azione è fondamentale perché fa si che la sofferenza cambia il suo valore e il suo peso. “Venite a Me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e Io vi darò riposo. Prendete su di voi il Mio giogo e imparate da Me, perché Io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il Mio giogo è dolce e il Mio carico è leggero (Mt 11,28). 

Ogni volta che ci si dimentica di amare, subito ricominciare.

Ogni volta che ci ritorna l’apprensione per la difficoltà, subito ridonarla a Dio.

Alla fine di questo percorso, senza che ce ne accorgiamo abbiamo ricevuto da Dio la vera Fede in Lui.

Ogni passaggio ben fatto ha prodotto in noi l’ingresso di Dio, non come hanno fatto i giudei il giorno delle palme, pensando a un Dio che risolve i nostri problemi, ma che nei problemi noi, come Gesù, scegliamo la volontà Sua piuttosto che ottenere i nostri risultati.

Noi non dobbiamo cercare di dare una mano a Dio “Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio destro. (Luca 22, 49-50)

Dobbiamo solo continuare ad Amare. “Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate! Basta così!». E, toccandogli l’orecchio, lo guarì. (Luca 22, 51)

Nella via della Fede i nostri conti non torneranno mai e quelli che tornano sono i conti di Dio che saranno alla lunga più vantaggiosi dei quelli da noi auspicati. 

 
 

 

 

 

FdC 57 – Pensiero eucaristico per l’estate… di Benedetto XVI

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«Fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa» l'Eucaristia è il sacramento dell'amore: di Cristo che sceglie di offrire se stesso, del suo sacrificio per noi; e dell'uomo che attraverso di essa si lascia continuamente raggiungere da questo dono, si lascia trasformare dal sacramento del suo Corpo e del suo Sangue che lo rende a sua volta capace di donarsi e di dare la vita per gli altri. 

L'Eucaristia è al centro di uno scambio tra Dio e l'uomo che non è avvenuto solo una volta nella storia ma si rinnova sulle migliaia di mense di ogni giorno in cui il Signore torna a farsi pane e vino, a spezzarsi nelle messe del mondo, a frantumarsi e a fare dono di sé agli uomini. 

E di nuovo gli uomini tornano a mangiare di questo pane e a bere di questo vino, tornano a nutrirsi di questo mistero per donarsi di nuovo, per farsi nuovamente «pane spezzato ad altri uomini» (Omelia 23.10.05) e parteciparsi in tal modo tra di loro la fatica e l'impegno nella fede e nella vita. «Il Corpo e il Sangue di Cristo sono dati a noi affinché noi stessi veniamo trasformati a nostra volta» (Omelia 21.8.05). Noi stessi dobbiamo diventare Corpo di Cristo per fare di noi una grande offerta che, come quella di Cristo sull’altare, ci vuole ogni giorno vittime e agnelli, ostie a nostra volta, particole con cui noi stessi dobbiamo nutrire gli altri perché si realizzi anche oggi il mistero del suo e nostro sacrificio. 

L'Eucaristia è il sacramento dell'unione con il Signore vivente: «Dio non è più soltanto di fronte a noi, come il Totalmente Altro. È dentro di noi, e noi siamo in Lui. La sua dinamica ci penetra e da noi vuole propagarsi agli altri e estendersi a tutto il mondo, perché il suo amore diventi realmente la misura dominante del mondo» (Omelia 21.8.05). 

Essa ci rende partecipi dell'azione di Cristo che ci attrae a sé e «ci fa uscire da noi stessi per fare di noi tutti una cosa sola con Lui» (Omelia 29.5.05).

 

 

 

FdC 57 – Appuntamenti per l’estate

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ESERCIZI  SPIRITUALI  IGNAZIANI
DI  GRUPPO CON COLLOQUI  PERSONALI  QUOTIDIANI
PER  SACERDOTI,  RELIGIOSI  E  LAICI,
DIRETTI DA
P. A
rmando Santoro omv

4-24 agosto 2014
Minimese ignaziano

21-30 luglio 2014
4-13 settembre 2014

 

Il corso di settembre avrà
luogo presso l'Oasi di S. Giovanni Battista a S. Polo de' Cavalieri (RM]

I corsi iniziano nel pomeriggio del primo giorno (ore 17:30) e terminano con il pranzo dell’ultimo. 

 

Previo accordo, in tutti i corsi è prevista la partecipazione anche solo parziale.

 

 

 

 

 

FdC 57 – La pagina di P. Silvano Porta omv

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Carissimi Amici di Casa Lanteri,

il mese di giugno ci darà la possibilità di "onorare" liturgicamente il Cuore di Gesù: un cuore umano-divino che ci ha amato e ci ama nonostante le nostre imperfezioni ed i nostri peccati.

Nel "Suo" Cuore umano Gesù è imitabile : ci insegna ad amare chi per noi è meno amabile, chi ci ha fatto del male più o meno inconsapevolmente, chi non ci ringrazia per quanto amore abbiamo dato a lui.

D'altronde Gesù ci ha detto nel Vangelo: "Se ami solo quelli che ti amano, che merito avrai? Non fanno così anche i pubblicani e i peccatori?"

Che sia allora un mese di riconciliazione con tutti, di amore e vicinanza  con coloro che non rispondono al nostro amore…

Buon mese del S.Cuore!

E, arrivederci a dopo l'estate…: non sia povera di preghiera, di Eucaristia…., dovunque la trascorreremo…

 

 

 

 

 

 

 

Fine Settimana Spirituale per Coppie di Sposi 2014

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VENERDÍ 23 MAGGIO 2014

Ore 19:00 – P. Silvano Porta: Il vero bene nasce da un amore esigente (1Cor 13). 

Ore 21:15 – Sr Anna Cappellucci omvf: L'amore ferito: il disturbo delle ferite psicoaffettive.  pdf_icona2

 

SABATO 24 MAGGIO 2014

Ore 09:15 – Sr Anna Cappellucci omvf: L'amore come abbraccio coniugale e genitoriale. pdf_icona2  pdf_icona2  ppt_icon_x1

Ore 10:30 – Sr Anna Cappellucci omvf: L'abbraccio come grazia che perdona, nutre e fa crescere.  pdf_icona2  ppt_icon_x1

Ore 15:30 – Stefano Ottaviani, Psicoterapeuta: Elementi psicologici facilitatori dell'amore coniugale:
                                                                          comunicazione, vicinanza, intimità, sessualità.
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Domenica 25 MAGGIO 2014

Ore 09:15 – P. Armando Santoro omv: Il sacramento del matrimonio: amarsi in Cristo 

Ore 11:30 – Omelia di P. Silvano Porta omv alla s. messa sponsale di Maurizio & Alessandra