FdC 57 – Pensiero eucaristico per l’estate… di Benedetto XVI

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«Fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa» l'Eucaristia è il sacramento dell'amore: di Cristo che sceglie di offrire se stesso, del suo sacrificio per noi; e dell'uomo che attraverso di essa si lascia continuamente raggiungere da questo dono, si lascia trasformare dal sacramento del suo Corpo e del suo Sangue che lo rende a sua volta capace di donarsi e di dare la vita per gli altri. 

L'Eucaristia è al centro di uno scambio tra Dio e l'uomo che non è avvenuto solo una volta nella storia ma si rinnova sulle migliaia di mense di ogni giorno in cui il Signore torna a farsi pane e vino, a spezzarsi nelle messe del mondo, a frantumarsi e a fare dono di sé agli uomini. 

E di nuovo gli uomini tornano a mangiare di questo pane e a bere di questo vino, tornano a nutrirsi di questo mistero per donarsi di nuovo, per farsi nuovamente «pane spezzato ad altri uomini» (Omelia 23.10.05) e parteciparsi in tal modo tra di loro la fatica e l'impegno nella fede e nella vita. «Il Corpo e il Sangue di Cristo sono dati a noi affinché noi stessi veniamo trasformati a nostra volta» (Omelia 21.8.05). Noi stessi dobbiamo diventare Corpo di Cristo per fare di noi una grande offerta che, come quella di Cristo sull’altare, ci vuole ogni giorno vittime e agnelli, ostie a nostra volta, particole con cui noi stessi dobbiamo nutrire gli altri perché si realizzi anche oggi il mistero del suo e nostro sacrificio. 

L'Eucaristia è il sacramento dell'unione con il Signore vivente: «Dio non è più soltanto di fronte a noi, come il Totalmente Altro. È dentro di noi, e noi siamo in Lui. La sua dinamica ci penetra e da noi vuole propagarsi agli altri e estendersi a tutto il mondo, perché il suo amore diventi realmente la misura dominante del mondo» (Omelia 21.8.05). 

Essa ci rende partecipi dell'azione di Cristo che ci attrae a sé e «ci fa uscire da noi stessi per fare di noi tutti una cosa sola con Lui» (Omelia 29.5.05).