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La vita di Gesù, dall’Incarnazione all’Ascensione, è continuamente circondata dall’Adorazione e dal servizio degli angeli. Al momento della Sua nascita, Dio dice: ”Lo adorino tutti gli angeli di Dio” (Eb 1,6) e questo meraviglioso canto di nascita continua ancora oggi risuonando nella lode della Chiesa: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli” (Lc 2,14); l’Adorazione a Gesù è anche da parte dei Magi che arrivano da paesi lontani dell’Oriente. Adorazione è disposizione dell’uomo che si riconosce creatura davanti al suo Creatore, esalta la grandezza del Signore che ci ha creati e l’Onnipotenza del Salvatore che ci ha liberati e continua a liberarci. Adorare Dio è riconoscerlo Creatore e Salvatore, Signore e Padrone di tutto ciò che esiste, Amore infinito e misericordioso: “Solo al Signore Dio tuo ti prosterai, Lui solo adorerai” (Lc 4,8). Adorare Dio come fa Maria nel “Magnificat”, è lodarlo ed esaltarlo, confessando con gratitudine che Egli ha fatto grandi cose e che Santo è il Suo nome. Differente è la specialissima venerazione, riservata dai tempi più antichi alla Beata Vergine “Madre di Dio”, in cui i fedeli si rifugiano, pregandola, da tutti i loro pericoli e necessità. È la “Mamma del Cielo” alla quale tutti ci rivolgiamo per avere la sua intercessione presso il trono dell’Altissimo e nessuno si sente di dire di non essere ascoltato da Lei. La Chiesa, Casa di Dio, è il luogo proprio della preghiera liturgica per la comunità parrocchiale, è il luogo privilegiato dell’Adorazione, presenza reale di Cristo nel Santissimo Sacramento; la scelta di un luogo adatto non è affatto indifferente alla preghiera. La Chiesa unita al suo Signore e sotto la guida dello Spirito Santo, è in continua benedizione al Padre con l’Adorazione, la Lode e l’Azione di Grazia. Giusy Damiani
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