25 dicembre 1955
Anche se Cristo nascesse mille e diecimila volte a Betlemme,
a nulla ti gioverà se non nasce almeno una volta
nel tuo cuore.
Ma come potrà accadere questa nascita interiore?
Eppure questo miracolo nuovo non è impossibile
purché sia desiderato e aspettato.
Il giorno nel quale non sentirai una punta di amarezza e di gelosia dinanzi alla gioia del nemico o dell’amico,
rallegrati perché è segno che quella nascita è prossima.
Il giorno nel quale non sentirai una segreta onda di piacere dinanzi alla sventura e alla caduta altrui,
consolati perché la nascita è vicina.
Il giorno nel quale sentirai il bisogno di portare un po’ di letizia a chi è triste e l’impulso di alleggerire il dolore
o la miseria anche di una sola creatura,
sii lieto perché l’arrivo di Dio è imminente.
E se un giorno sarai percosso o perseguitato dalla sventura e perderai salute e forza, figli e amici e dovrai sopportare l’ottusità, la malignità e la gelidità dei vicini e dei lontani;
ma nonostante tutto non ti abbandonerai a lamenti
né a bestemmie e accetterai tutto con animo sereno,
esulta e trionfa perché il portento che pareva impossibile
è avvenuto e il Salvatore è già nato nel tuo cuore.
Non sei più solo, non sarai più solo.
Il buio della notte fiammeggerà come se mille stelle chiomate giungessero da ogni punto del cielo a festeggiare l’incontro della tua breve giornata umana con la divina eternità.
Giovanni Papini (1881 † 1956)
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