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VENERDÌ 20 NOVEMBRE 2015
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Da tempo che chiedo a Dio: MANIFESTATI! Manifestati a me e al mondo intero. tutto questo orrore ovunque, non ci chiediamo più neanche il perché. Che dolore l’assuefazione, raggela. Mi chiedono: perché sei andata a fare gli esercizi spirituali? Ho bisogno di una coperta per scaldarmi, la preghiera come rifugio, come riposo per lo spirito e le membra. Sempre più faticosa la quotidianità soprattutto davanti a questo scenario. Anche se il male è nella minoranza… questa minoranza fa troppo male per i nostri occhi che vedono bimbi trucidati ogni giorno e in ogni dove.
Siamo usciti dalla Trinità col peccato di Adamo ma attraverso il sacrificio del Figlio di Dio, dal sepolcro stiamo tornando alla vita eterna. Poi… in questo cammino cadiamo ci rialziamo ricadiamo, soffriamo. La sofferenza come espiazione del peccato: GRAZIE GESÙ PER LA CROCE CHE PORTO offerta a te per i peccati commessi. Come possiamo lamentarci ?… non si sono mai lamentati neanche Gesù né la Madonna eppure a loro è toccato di soffrire anche se erano senza peccato! In questa diversa visione del nostro cammino di morti verso la casa del Padre… ha più spazio l'orrore che abbiamo intorno… Si penso che la vita è bella ma molto faticosa… Tutto troverà la sua spiegazione La croce, il dolore, il luogo dove ci troviamo, le persone che il buon Dio ci ha messo accanto anche un Padre Spirituale spigoloso e fastidioso… (hahahaha) che con le mortificazioni sta dietro la mia crescita. Non voglio e non posso dilungarmi altrimenti rischio di passare dallo scritto agli "scritti". Viviamo il presente bene con la luce della fede.
Con gli esercizi spirituale si ottiene una luce più intensa che illumina i nostri passi e… Maria Pia Capri
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Grazie Padre Armando… In queste settimane trascorse dal giorno della presentazione degli EVO, oltre a ringraziare mio marito Fabrizio per avermi sollecitato ad approfondire questo percorso, mi sono resa conto che… … Seguire gli esercizi spirituali nella vita ordinaria è un po’ come guardarsi allo specchio con lenti nuove, scoprire che intorno a te c'è l'abbraccio del Padre che ti accoglie con tutto il suo Amore…è l'occasione per guardarsi dentro e accorgersi che in fondo in fondo, nell'angolo più nascosto del nostro io c'è sofferenza. … A quel punto scopri che è il momento di guardare al Padre e ti accorgi che non aspetta altro che tu ti affidi a Lui per affrontare ogni cosa con serenità e vivere anche l'imprevisto con la certezza di non essere più solo. E da quel momento guardi ogni cosa con occhi nuovi e scopri che nella persona più vicina a te c'è Gesù, nel coniuge, nel figlio, nel collega, nell'amico e anche in quella persona che ti ha fatto soffrire. È un salto, una scelta che ti porta a decidere di scrivere una pagina nuova della tua vita, in cui scoprire che non sei solo, ma sei guidato dall'Amore di Dio, e con questa consapevolezza vivi l’attimo presente con un atteggiamento diverso, affidandoti completamente a Lui… Flavia Ricci
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GRUPPO ARTE & SPIRITUALITÀ Proprio così, carissimi amici e amiche, “la Parola disegnata”, questo è ciò che è risuonato nel mio cuore. Lo Spirito Santo guida la mia mano, si umilia, per questo motivo l’icona non si firma e non si data, Lui è l’iconografo, Lui l’autore, sono stata chiamata come suo strumento prestandogli le mie mani, il mio corpo, il mio spirito, le mia capacità, e questo pensiero suscita nel mio cuore gratitudine e buon timore.
Un teologo ortodosso, Paul Evdokimov disse: “La migliore icona di Dio è certamente l’uomo”, ci ha creati a Sua immagine e somiglianza, il cristiano deve impegnarsi ad assomigliargli sempre di più; scrivere un’icona è anche un mezzo per santificarsi, una via per crescere nella vita spirituale…. Grazie Kasia per averci reso partecipi del tuo talento, sperando che sia l’inizio di un grande progetto di Dio su di te. Ora vi lascio con questa testimonianza di San Giovanni Damascieno, il grande difensore delle icone, che disse: “Se un pagano ti chiede di mostrargli la tua fede affinché anche lui possa credere, tu portalo in Chiesa e mettilo davanti alle sacre icone”. Buon cammino. Manuela
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Carissimi Amici di Casa Lanteri, vi scrivo questo Editoriale mentre è in corso il nostro Fine Settimana Spirituale d'Avvento. Non abbiamo avuto troppe adesioni, ma abbastanza, tenendo conto che per molti la difficoltà maggiore per la partecipazione è la crisi economica che rimane sempre più che pesante per tante famiglie. Spero comunque che tanti ne approfittino ugualmente tramite la possibilità che si ha di seguire le conferenze in diretta streaming on line o ascoltando le registrazioni, ma – chiaramente – la presenza fisica è un'altra cosa [clicca qui per accedere alle registrazioni]. Novembre è passato con Casa Lanteri nel suo tran tran delle attività ordinarie.
Questo numero del nostro Foglio esce in anticipo perché dal 23 novembre al 1° dicembre io sarò, piacendo a Dio, a Bologna presso la casa di Esercizi Spirituali dei Gesuiti, Villa S. Giuseppe, per il mio ritiro spirituale annuale. Vi chiedo per questo un ricordo nelle vostre preghiere, perché possa ricaricarmi spiritualmente e sia in grado di aiutarvi meglio nella vita spirituale, grazie! Avviso poi che il nostro Caminetto Lanteriano del martedì sarà sospeso per la mia assenza il 1° dicembre e l'8 dicembre per la Solennità dell'Immacolata, riprenderà, piacendo a Dio, martedì 15 dicembre. Vi lascio ora agli articoli delle nostre Amiche Giusy Damiani con la sua bella meditazione mensile, Manuela Costa che condividerà la sua gioia esperimentata nel primo laboratorio del Gruppo Arte & Spiritualità, Flavia Ricci che ci parlerà della sua esperienza con gli EVO 1, Maria Pia del suo ritiro e S. Teresa di Calcutta con un suo pensiero eucaristico. Santo Natale a tutti voi.
P. Armando Santoro omv
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Carissimi Amici di Casa Lanteri, Pace e Grazia nel Signore! “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e Pace in terra agli uomini, amati dal Signore!”. Anche quest’anno, nella Santa Notte di Natale, ascolteremo con gioia il canto degli Angeli che annunciano Gloria e Pace. Nelle celebrazioni eucaristiche delle Domeniche di Avvento la Sacra Liturgia fa omettere il canto del Gloria, proprio per prepararci ad accoglierlo con cuore rinnovato e più grande speranza nella Notte Santa. Natale, infatti, è anche un invito alla pace e un dono di pace. In questo nostro tempo, in cui i segni di atrocità e di violenza sembrano farsi più vicini alle nostre case e alle nostre stesse persone, avvertiamo con maggiore consapevolezza la necessità di invocare la Pace per tutto il mondo. È da tanto tempo che il nostro S. Padre denuncia l’esistenza in atto di una terza guerra mondiale, anche se sparsa in varie regioni del mondo. Ma, come sempre succede, finché una realtà, anche se terribile, viene colta come lontana da noi e dai nostri affetti, non ci smuove più di tanto… C’è stato bisogno, perciò, dell’oscura notte di Parigi, per farci capire che in questa realtà siamo tutti coinvolti. La Madonna a Fatima rivelò ai pastorelli la fine imminente della prima guerra mondiale; nello stesso tempo, però, li invitò a pregare e ad esortare tutte le persone ad una vera conversione, per evitare più sanguinosi conflitti. Cosa che poi si verificò, puntualmente, pochi decenni dopo. Questo appello della Regina della Pace rimane valido anche per noi, oggi: Quando capiremo che la via della Pace passa attraverso la nostra personale conversione? È ormai vicino l’inizio dell’Anno Santo della Misericordia, che si aprirà il prossimo 8 dicembre nella Solennità dell’Immacolata Concezione. Rivolgiamoci, allora, con rinnovata fiducia a Maria, Madre di Misericordia, perché il Dio della Pace susciti nei nostri cuori e nei cuori di tutte le persone del mondo il desiderio sincero di un radicale cambiamento di vita, per poter accogliere con gioia il Dono che l’Emmanuele viene a portarci. Capiremo, allora, che la vera Pace non deriva da tante trattative degli uomini, ma nasce soltanto quando riusciremo, con umiltà, a metterci in ginocchio davanti al piccolo Bambino di Betlemme. Buon Natale! Con grande affetto p. Carlo, omv
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Come parla teneramente Gesù quando dà se stesso nella Santa Comunione. « La mia carne è veramente cibo e il mio sangue veramente bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.» Oh, cosa potrebbe fare di più il mio Gesù che darmi la sua carne come cibo? No, neppure Dio potrebbe fare di più né mostrarmi un amore più grande. La Santa Comunione, come sottintende la parola stessa, e l'intima unione di Gesù con la nostra anima e il nostro corpo. Se vogliamo avere la vita e averla in abbondanza, dobbiamo vivere della carne di Nostro Signore. I santi compresero così bene questo, che spendevano ore intere per la preparazione e ancor più tempo per il ringraziamento. Teresa di Calcutta. “Meditazioni”, n.23-24, iBooks.
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