FdC 83 – La meditazione del mese… di Flavia Ricci

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A volte ci chiediamo cosa significa essere un buon cristiano, almeno a me capita abbastanza spesso e…la risposta non è molto facile: quanti punti interrogativi ????????

Se ci guardiamo intorno siamo sollecitati su tutti i fronti a guardare l’esteriorità delle cose e a non scendere in profondità per vedere cosa c’è nelle situazioni che viviamo, nei rapporti con le persone che quotidianamente incontriamo e nel volto di chi ci chiede aiuto….

Siamo presi dalla frenesia delle cose da fare, dalle “pre – occupazioni” e, sicuramente, da tante paure!!!

Eppure, se proprio decidiamo di fermarci a pensare a cosa significa essere un buon cristiano, e vogliamo anche dare una risposta, ci accorgiamo che si tratta di una scelta molto lontana da questo mondo dell’apparenza in cui siamo immersi fino al collo! 

Partiamo dalla cosa più importante…l’Amore di Dio. 

E poi? Come faccio a capire cosa devo fare?

Credo che la risposta sia nell’ “inno alla carità di San Paolo:

   

1 Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.  2E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.  3E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova. 4La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, 5non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, 6non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. 7Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. 8La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. 9La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. 10Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. 11Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. 12Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto. 13Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!”

1 Cor 13, 1-13

   

Dopo la lettura delle parole di San Paolo, ho la sensazione di avere davanti a me il vademecum da meditare ogni mattina al  risveglio per poter attuare il disegno dell’Amore di Dio, un amore senza confini, che noi potremmo a nostra volta riversare sulle persone che incontriamo, proprio con la carità!! 

Leggendo ogni frase possiamo riflettere su chi siamo veramente noi, e capire cosa possiamo cambiare del nostro modo di essere, partendo dalla consapevolezza di quanto siamo “piccoli” e di quante cose “grandi” possiamo realizzare con il dono del suo Amore.

L’Amore che il Signore ci dona si manifesta con questi comportamenti: sta a noi scegliere di agire con pazienza, con benignità, senza invidia, con rispetto, senza adirarsi e tenere conto del male ricevuto, nella verità…, altrimenti nulla ha senso!

Se guardiamo le esperienze vissute da ognuno di noi nelle varie fasi della giornata, ci accorgiamo che Dio ci chiama ad “amare” con delle semplici indicazioni adatte ad ogni momento e a ciascun ruolo in cui possiamo ritrovarci: sia come figli, sia come sposi, come genitori o…semplicemente uomini e donne…perché la carità deve far parte del nostro modo di essere, in ogni circostanza: dobbiamo imparare ad amare in modo gratuito, così come Dio ci ama!

Lasciamoci allora guidare dalle esortazioni di San Paolo, che ci parla della carità come la virtù più grande di tutte e che non avrà mai fine!!!

Amiamo in modo gratuito come il Signore ci ha insegnato e con la sua grazia riusciremo ad essere il buon cristiano e la buona cristiana che tanto speriamo di poter diventare. Decidiamo di andare “contro – corrente”, di essere pazienti, benevoli, non provare invidia, non vantarci dei successi raggiunti! Certamente non è facile, ma solo così porteremo l’Amore vero nel mondo di oggi, fatto solo di esteriorità e di esempi negativi…

E poi chissà, magari “vivendo” la carità favoriremo il cambiamento delle persone che passano a fianco a noi, dando un segno concreto delle parole di San Paolo, sempre attuali e indispensabili per seguire la via dell’Amore che il Signore ci cha indicato.  

     Flavia Ricci