FdC 73 – Un’esperienza non facile da descrivere… di Pamela Salvatori

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ESERCIZI SPIRITUALI 11-16 GENNAIO 2016

Descrivere l’esperienza degli Esercizi Spirituali non è facile soprattutto perché, dopo aver vissuto giornate così intense, si sperimenta una sorta di “fatica” nel comunicarne agli altri la bellezza. Nasce il desiderio che tutti possano comprendere la grandezza e la profondità di un’esperienza simile, ci si rende conto che in pochi giorni la vita di molti potrebbe cambiare partecipando ad un corso di Esercizi, ma ci si trova nell’impossibilità di esprimere fino in fondo quanto si vorrebbe e si resta per lo più senza parole, solo con un grande desiderio che tutti, proprio tutti, possano conoscere l’Amore di Dio. Così, diviene più facile pregare il Signore per loro che parlare a loro del suo Amore. 

È un’esperienza per lo più indescrivibile. Con quali parole si può esprimere l’incontro personale con Dio che è Amore? Come si può spiegare il mistero della sua presenza che tocca le profondità del nostro essere? E, soprattutto, a cosa si può paragonare un’esperienza così…? Sentire il Suo sguardo, la Sua presenza costante, essere penetrati dal suo Amore in modo quasi “sensibile”… è l’esperienza della Bellezza della Trinità, quella Bellezza che salva. Senza dubbio è un'esperienza a tratti dolorosa perché il Signore si rivela e fa luce e mostra all'anima la sua miseria ma le fa gustare proprio nel dolore l'infinito Amore che non merita ma che riceve, così dal dolore nasce una gioia profonda. Si scopre tutta la tenerezza dell’essere figli di Dio, il privilegio immeritato che ci è stato concesso nel Battesimo. Vi assicuro che non c’è gioia più grande di questa, scoprire in tutta verità di essere figli di Dio in Cristo, di avere bisogno del Padre e di essere amati senza riserve da Lui senza alcun merito personale. È un’esperienza persino liberante, una consapevolezza che procura sollievo e pace, fiducia, speranza e gioia. Si scopre allora il senso profondo del Battesimo, la necessità di vivere questo sacramento conservando la grazia con cura perché la Trinità possa comunicare a noi la sua stessa vita; nasce il desiderio di lasciare spazio all’azione dello Spirito perché Gesù possa veramente vivere in noi liberamente, senza gli ostacoli del nostro peccato, del nostro rifiuto o della nostra stupidità. 

Che un uomo qualsiasi possa fare l’esperienza di un Amore così grande, capace di donare più di quanto si spera è, in fondo, la cosa più sorprendente, eppure accade davvero e accade nel silenzio completo e in pochi giorni. Si ha come l’impressione di percepire diversamente anche la durata del tempo, probabilmente perché è tutto dedicato a Dio o forse perché tutto avviene in Dio. 

In quel silenzio degli Esercizi, si guarda alla vita stessa con uno sguardo nuovo, positivo, nella preghiera si ricordano cose del proprio passato in una luce diversa, così tutto sembra trovare ordine, senso. Da qui scaturisce una fiducia più grande nella Provvidenza sempre presente nella nostra storia in modo assai discreto. Si scopre l’Umiltà di Dio che da sempre ha operato senza pretendere nulla, nella Pazienza, nella Pace, nell’attesa, lunga anni, che noi ci accorgessimo di Lui.

In altre parole, è come se tutto ciò che da sempre “sapevamo” su Dio, ciò che ci hanno insegnato o ciò che abbiamo studiato, improvvisamente prendesse vita e diventasse “carne” e la nostra stessa vita. E si comprende allora quale entusiasmo dovesse animare l’apostolo Giovanni quando scrisse la sua Prima Lettera, parlando di un Dio che si tocca, si sente, si vede, quel Dio che proprio noi abbiamo toccato, visto e sentito. 

E non si sa bene come accada ma si comprende con certezza che la santità è davvero per tutti, non richiede grandi capacità né doti speciali, richiede solo di lasciarsi amare da Dio nella verità. E allora questa via così bella, benché non priva di sofferenze, viene percepita persino come la più facile, la più sicura, la più felice! Si comprende come l’entusiasmo dei santi, il coraggio dei martiri, la fortezza dei veri Cristiani non sia il frutto di abilità umane ma proprio il segno della vita di Cristo nell’uomo capace di trasformare nella verità ogni cosa. Per vivere è davvero necessario che “Lui cresca e io invece diminuisca”. 

Al termine di queste giornate così piene di vita, si avverte nel profondo il desiderio che tutti possano fare la stessa esperienza e si comprende facilmente anche come non basterà la nostra capacità di persuasione a convincere gli altri. Ma questo non genera sfiducia, al contrario, suscita una maggiore confidenza nel Signore che se vuole può attrarre tutti a Sé, bisogna dunque proporre e lasciare che sia Lui a chiamare e condurre. In questi tempi così difficili, dove la scoperta dell’Amore di Dio appare un’impresa impossibile per tanti motivi, l’opportunità degli Esercizi Spirituali, così come vengono condotti a casa Lanteri, vanno visti come un’oasi nel deserto, come un’opportunità che il Signore ci dona per riprendere vita, ed è un’opportunità che non si può perdere. Per questo invito chiunque leggerà a prenderne parte ed a incoraggiare anche gli altri a farlo, senza paura, nella certezza che nessuno, proprio nessuno, resterà deluso dall’Amore di Dio.    

Pamela Salvatori