Una mattina di primavera, dopo la Santa Messa nella Cappella dei Beati Pastorelli, fui chiamato da Padre Armando, il quale mi propose di partecipare agli Esercizi Spirituali Ignaziani che si sarebbero tenuti nei mesi di agosto e settembre.
Nelle parole d'invito di Padre Armando ho percepito nel mio cuore la presenza e l'amore di Gesù che mi chiedeva: Stefano, vieni e seguimi…
Con un grande entusiasmo, ma anche con qualche preoccupazione ne ho parlato a mia moglie che con amore e generosità mi ha detto: VAI !!!
Le mie perplessità, inconsciamente, erano motivate dal fatto di non ritenermi in grado di immergermi in un ritiro spirituale, osservando delle regole precise, in un ambiente limitato, nel silenzio assoluto, nel distacco da qualsiasi contatto esterno e familiare.
Martedì pomeriggio 4 agosto, arrivo nella Casa di Spiritualità e mi sono sentito subito a mio agio, perfettamente tranquillo, ho spento il mio cellulare senza timori e sono entrato nella mia cameretta dove ho trovato alcuni testi per la preghiera e una cartellina ove erano raccolte numerose letture spirituali per le meditazioni della prima settimana di ritiro.
Mi colpì subito l'immagine che presentava il tema spirituale del ritiro, che trovavo esposta all'interno di Casa Lanteri, che raffigurava Zaccheo salito sul sicomoro con impressa la scritta di quel bellissimo passo del Vangelo di Luca che racchiude l'immensa misericordia di Dio: "Zaccheo scendi subito, perchè oggi Io voglio fermarmi da te" .
Un'icona perfetta dove mi riconoscevo nella gioia interiore che provavo avendo trovato un mezzo per innalzarmi e raggiungere lo sguardo di Gesù e per rimanere in intimità con Lui ed accoglierLo definitivamente nel mio cuore.
La mattina presto si celebravano le Lodi, poi seguiva un breve colloquio con la Guida Spirituale e poi ci si ritirava nella propria cameretta o un luogo scelto all'interno del spazi della Casa e del Santuario dove approfondire letture spirituali e meditazione di testi biblici o del Magistero o del Catechismo della Chiesa Cattolica.
Nel pomeriggio venivano proposti alcuni punti di riflessione per l'orazione e poi seguiva la Santa Messa, i Vespri e l'adorazione del Santissimo.
Ti sentivi concentrato a vivere con la pace nel cuore e nei migliori dei modi questa bellissima esperienza, con la semplicità e naturalezza che ti consente di respirare tutti i benefici che Il Signore ci offriva durante le giornate.
Quei pochi giorni trascorsi hanno stravolto la mia vita, il mio modo di vivere le mie giornate, mi hanno aiutato a scegliere priorità e percorsi diversi che prima erano radicati in me.
Ho capito che al primo posto nella mia vita, c'è solo Lui e soltanto Lui, nella preghiera e nelle azioni e nel bisogno di partecipare quotidianamente alla Santa Messa, nutrirmi del Corpo e del Sangue di Cristo che mi aiuta a vivere durante la mia giornata secondo la Parola di Dio.
Non ho mai avvertito alcun peso nel ritrovarmi in silenzio assoluto, perché non ero solo, seduto accanto a me c'era Lui.
Come nella Parabola del fico sterile, ho ringraziato il Signore per il Suo amore, la Sua pazienza e la Sua misericordia, anche perchè mi aveva dato il tempo di vivere la gioia di vedere nel giardino del mio cuore spuntare piccoli germogli.
Ringrazio Dio che ha lavorato bene in questi giorni la mia terra con il miglior concime, affinché la pianta della mia nuova vita riprenda a fiorire, a fruttificare con i frutti che il Signore desidera gustare da me.
Ora devo imparare ad abbandonarmi nella fede in Dio, consapevole che Gesù non ci salva dalla sofferenza, ma nella sofferenza, come Lui stesso ha dimostrato sulla Croce e questo l'ho vissuto personalmente e capito dalla terribile malattia e il ritorno alla Casa del Padre della mia amata sorella e il mio carissimo cognato, avvenuto quasi contestualmente, subito dopo questa mia esperienza il giorno 13 agosto e il giorno dell'Assunzione di Maria in Cielo.
Il mio cammino è appena iniziato e non sarà semplice, potrò cadere e mi rialzerò tenendo sempre lo sguardo fisso sul Crocifisso, nel suo volto misericordioso.