FdC 87 – La meditazione del mese… di Flavia Ricci

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[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!». Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti. (Mt 14, 22 – 36).

C’è un momento nella vita in cui ci fermiamo ad ascoltare il nostro cuore, scoprendo tanti aspetti molto fragili della nostra personalità e diverse situazioni che proprio ci spaventano. Sembra quasi di sentirsi inadeguati alla vita che viviamo, ai ritmi così veloci della quotidianità, a quel tempo che corre e a tutte quelle cose che avremmo voluto fare e che invece non siamo riusciti a realizzare, alle richieste tanto pressanti che riceviamo dalle persone che ci stanno accanto e che non riusciamo ad assecondare, a tutte quelle paure che ci assalgono nei momenti in cui non ce lo aspettiamo…

Ci sembra quasi di non riuscire a cambiare nulla di una situazione più grande di noi…di non riuscire a rimanere in piedi a causa del forte “vento”.

E’ proprio in quel momento che Gesù ci chiede di fermarci ed ascoltare.

Occorre fare silenzio dentro di noi, liberarsi dei nostri pensieri, delle nostre preoccupazioni, delle nostre paure e ricordarci delle parole di Gesù “…Non abbiate paura!”. 

Lui è lì, ma siamo noi che non lo sentiamo, presi dai nostri affanni, preoccupati di quel “vento forte” che ci fa barcollare…

Noi, che fidandoci di Lui potremmo “camminare sull’acqua”, siamo proprio come Pietro e dobbiamo riconoscerci in quell’appellativo che Gesù gli ha dato:“uomo di poca fede”….

Le tentazioni, le paure, le situazioni esterne difficili ci fanno agitare e ci destabilizzano.

A volte esplodiamo in quel grido “Signore, salvami”, senza tener presente che il Signore è sempre al nostro fianco, siamo noi che non riusciamo o non vogliamo vederlo, o lo scambiamo per un “fantasma” come hanno fatto gli apostoli…

E se cercassimo di ricordare sempre le sue parole: “Coraggio, sono io, non abbiate paura!” ?

Abbiamo sempre bisogno di un segno? Ma che fede abbiamo? 

Chiediamo al Signore di accrescere la nostra fede, lasciamo spazio a Lui e liberiamo la nostra anima dalla paura, che ci allontana da Lui e ci fa fare scelte sbagliate.

Quante volte abbiamo dubitato del Signore? E’ quella mancanza di fede che ci fa “affondare”

Per tutte quelle volte in cui la nostra fede è venuta a mancare chiediamogli perdono e, prima di ogni nostra azione, decidiamo di fare un atto di affidamento a Lui, che ci solleva in tutte le situazioni difficili che viviamo, così come ha fatto camminare Pietro sulle acque e, dopo essere saliti sulla barca, ha fatto cessare il vento.

Se noi riusciamo ad avere fede in Lui, ci accorgiamo che il “vento cessa”.

Riconosciamo la grandezza del Signore e la sua presenza anche nelle piccole cose che viviamo e continuiamo con fede a rivolgerci a Lui: solo così riusciremo a rimanere saldi e il “vento forte” non ci destabilizzerà.

Il “vento” intorno a noi può arrivare nei momenti più inaspettati, ma se siamo pronti a dare la mano a Gesù quando ce la tende, affidandoci completamente a Lui, certamente non affonderemo.

Preghiamo per rimanere saldi nella fede in Lui, ricordiamo le sue parole e facciamoci guidare da queste: “…Non abbiate paura!”. Solo così le situazioni esterne, soprattutto quelle più difficili che ci fanno sentire come in un mare agitato, non potranno più affondare la nostra barca!

Flavia Ricci