FdC 69 – La meditazione del mese… di Giusy Damiani

rs

0x1

01x

0a

0G2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

0gy

Gesù parlando ai farisei e ai discepoli si esprimeva sempre allo stesso modo; anche oggi, di fronte alle nostre domande e ai nostri dubbi, Egli  mette in evidenza le stesse cose di allora.

La persona è al centro dei Suoi discorsi mettendo in chiaro il motivo per cui l’uomo e la donna, maschio e femmina, sono stati creati da Dio e le regole da rispettare per relazionarsi con gli altri (Mc 10, 2-16).

Gesù ci mette in guardia, non dobbiamo mai dimenticare il motivo per cui determinate regole sono state decise e stare attenti a fare sempre la reale volontà di Dio.

Per poter avere sane e sante relazioni con gli altri dovremmo seguire “regole divine” che portano a considerare le persone di fronte a noi come  le creature più belle che Dio ha voluto.

Quante volte diciamo con il cuore,  di voler seguire Gesù in tutto e per tutto, ma spesso ci succede come al giovane ricco che abbiamo conosciuto nel Vangelo; Gesù fissa il Suo sguardo su di noi e dice: “Una cosa sola ti manca (Mc 10, 17-30). 

Quella cosa che manca, sembra per noi essere più importante di ogni altra cosa….persino di Gesù. Ma non ce ne rendiamo conto.

Come i discepoli chiediamo stupiti: “E chi può essere salvato?”

Non ci dobbiamo rattristare, Gesù ci rasserena: “Nulla è impossibile a Dio”.

Capita di chiedere al Signore le cose che ci fanno comodo e facciamo le preghiere che più ci interessano, senza pensare che quello che chiediamo può non rientrare nella volontà di Dio.

Vorremmo far fare al Signore quello che vogliamo; come Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo,  crediamo di essere migliori di altri e per questo meritare un posto di privilegio (Mc 10, 35-45). Non abbiamo timore neanche di parlarne con Gesù. 

Se vogliamo diventare “grandi” non abbiamo capito nulla del Vangelo. 

Nessuno é grande e nessuno è il primo, anche Gesù è venuto per servire e non per essere servito.

Gesù passa sulla nostra strada… lo riconosciamo?

Quando Gesù incrocia il nostro cammino, siamo in grado di riconoscerlo come il Figlio di Dio?

Quando poi lo riconosciamo e ci chiama…gli corriamo incontro per farci salvare?

Gesù ci vuole aiutare, ci vuole guarire… ma noi chiediamo a Gesù di aiutarci, di guarirci?

E quando guariti, riconosciamo l’opera grande di Dio e seguiamo il Figlio Suo lungo la strada…?

(Mc 10, 46-52)