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1 Cor 1,22-25 22Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, 23noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; 24ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. 25Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.
Gv 2,14-17 14Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. 15Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, 16e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
Gv 3,14-15 14E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Gv 12,24 24In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. |
Carissimi Amici, eccoci giunti già al mese di marzo. Tra i vari brani che ci propone la Chiesa in questo periodo di Quaresima sinceramente non ho saputo scegliere e ogni mia piccola riflessione mi sembra che sminuisca il senso del testo, così forte, così autorevole, che andrebbe adorato e contemplato, più che spiegato. Ho deciso allora di condividere con voi in semplicità cosa fanno risuonare in me gli stralci di alcuni brani, dai quali non possiamo non ricavare la parola “Croce” insieme a “Salvezza”, “Redenzione”.
Nella Lettera di Paolo ho sottolineato solo una frase: “Noi invece annunciamo Cristo Crocifisso”…
Ma è veramente così? Davvero siamo capaci di annunciarLo ad un mondo che invece in essa vede solo stoltezza? Davanti agli occhi del mondo abituati al compromesso, so e sappiamo reagire? Abbiamo il coraggio di “gridare” la verità di Cristo Crocifisso? Lui che è morto per il peccato dell’aborto, per quello della convivenza, della bestemmia, della disonestà, di tutti i 10 comandamenti? Tutti! O ci macchiamo di rispetto umano, di quella tentazione perversa che ci fa abbassare le dure esigenze del Vangelo, consigliando a qualcuno di scendere da quella croce scelta “a misura” da Colui che per primo l’ha abbracciata e che la porta con noi come un “giogo leggero?”.
Non sto parlando di fragilità, certo, davanti alla croce di qualcuno ci vuole rispetto, ma di confidenza in Colui che da lassù attirerà tutti a Sé. Non c’è Salvezza senza croce! Non c’è. E come portare la nostra piccola croce senza lo sguardo della Sua. Quello sguardo che “salvava” gli Ebrei punti dai serpenti quando guardavano il serpente di bronzo sull’asta. Uno sguardo di supplica, che viene da qualcuno consapevole di essere stato morso dal peccato, di essere “infettato” e in pericolo di morte. Ho quello sguardo quando contemplo Lui in croce? Quando penso anche alla mia di croce! Essa mi salva. Non vorrei essere in nessun altro posto che qui, dove ora mi trovo? Ma di fronte alla malattia, alla sofferenza, come la mettiamo?
Il chicco di grano deve morire. Deve. Nasce per morire. È questa la sua vocazione. È ciò che deve diventare. Solo così darà frutto, dice Gesù, solo se accetta la sua vocazione di morire. Se rimane seme marcisce. Deve rompersi, aprirsi, frantumarsi, per poi produrre radici e far nascere la pianta, la nuova vita.
E sapete? Non ci avevo mai pensato, ma questa morte avviene sottoterra. Nessuno vede il seme morire. Nessuno assiste al suo sacrificio. Riflettevo qualche tempo fa sulla morte gloriosa dei martiri, sulla morte di Gesù, pubblica, di esempio, di edificazione. Ma il seme muore piano piano, sottoterra. Come devono morire le mie passioni, i miei desideri disordinati, il mio gusto di “avere, potere, godere”… per lasciare fiorire le virtù… come deve morire quella Taniaccia che vuole solo pensare a sé e non vuole lasciare spazio a Dio, non vuole farLo vivere in sé. E cosa fa Gesù in questi casi?
Ti prego, Signore, fai una frusta di cordicelle e scaccia i mercanti dal Tuo Tempio, che sono io!
Chiediamo alla Santa Vergine Maria di accompagnarci in questa dolorosa spogliazione di noi per riempirci di Lui. ChiediamoLe di accompagnarci sulla Via del Calvario, sulla Croce e di fronte al sasso rotolato, perché facciamo tutto con Lui, in Lui e per Lui. Amen.
Buon cammino Amici miei! Che Dio vi benedica!
Tania Giovannoli |